IL DIBATTITO
Busto: tutti pazzi per la fisica quantistica
Pienone alla Sala Tramogge per l’incontro con Stefano Forte e Giulia Semeghini
Tutti pazzi per la fisica quantistica ai Molini Marzoli: Sala Tramogge fa il pienone nell’incontro di giovedì sera, 4 dicembre, organizzato dal centro culturale “Synesis”. Tra i partecipanti in sala c’è anche una coppia di Settimo Milanese, accorsa a Busto Arsizio per l’occasione.
Ma a colpire è soprattutto l’alta presenza di un pubblico giovane, un dato che «sfata alcuni cliché attorno ai nostri ragazzi, – commenta Manuela Maffioli, assessore alla Cultura, – che laddove stimolati con l’approccio giusto danno risposte incoraggianti».
Giocano in casa i due relatori, vantando entrambi radici bustocche: Stefano Forte (professore di Fisica teorica presso l’Università degli Studi di Milano) è il figlio di Francesco Forte, ministro delle Finanze tra il 1982 e l’83, nato a Busto nel 1929; la professoressa Giulia Semeghini, invece, in città ci è nata e cresciuta lei stessa, diplomandosi nel 2006 al liceo scientifico Arturo “Tosi”. Oggi, Assistant Professor ad Harvard, Semeghini torna a Busto una volta all’anno, tra una fase e l’altra dello sviluppo di un computer quantistico. «Chi non è sconcertato dalla meccanica quantistica non l’ha capita», dichiara il professor Forte, citando uno dei padri fondatori della disciplina.
E in effetti «il mondo quantistico sembra stravolgere le leggi della fisica a cui siamo abituati, per esempio che una persona non possa passare attraverso un muro», fa notare il professor Marco Zaro, moderatore del convegno. E via a parlare di quark, spin, entanglement, sovrapposizione e qubit: una melodia misteriosa e irresistibile, con cui Forte e Semeghini affascinano una Sala Tramogge straripante, con qualcuno seduto pure sui gradini, altri in piedi all’ingresso per tre ore di fila pur di sentirli parlare.
L’incontro, più tardi, si trasforma in una specie di simposio scientifico, con domande dal pubblico che vanno a sviscerare le conoscenze messe in campo dai due relatori. «E cosa direste ai ragazzi delle superiori qui presenti, a chi vuole seguire un percorso scientifico?» chiede in conclusione il professor Zaro. «Per me è stato decisivo incontrare gente appassionata di questo argomento, e che me l’ha trasmesso in modi appassionanti», racconta Semeghini, citando lo stesso Forte come suo docente durante i suoi anni di università. E poi, da quando ha il suo gruppo di ricerca ad Harvard, la professoressa ha capito che il bello della ricerca sta nel fatto che «è un’avventura che si fa insieme». Un messaggio condiviso dal professor Forte, che invita a «lasciarsi affascinare dall’esistenza di un linguaggio universale», sulla scorta di quel “libro della natura, scritto in lingua matematica” di cui raccontava Galileo Galilei. In questo senso, racconta Forte, «alla mia prima volta negli Stati Uniti mi ha stupito parlare esattamente lo stesso linguaggio con un fisico cinese», attraverso un codice che «nel profondo ci lega alla natura stessa».
Una serata che davvero ha immerso nel «bizzarro e affascinante mondo quantistico», come recita il titolo, rispondendo inoltre ai propositi di Marco Grampa, presidente del centro culturale “Synesis”: «Ci interessa sì informare, ma anche stimolare i partecipanti a cercare di capire quello che succede loro intorno».
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