ROMA
Colle rompe silenzio su Sgarbi, la mia vita per il suo recupero

(ANSA) - ROMA, 14 OTT - "Cara Patrizia, è la 'megera' che
scrive. La perfida sfruttatrice di chissà cosa e chissà chi, la
stratega diabolica che vuole fare terra bruciata intorno perché
solo lei possa governare la situazione a suo piacimento".
Sabrina Colle, compagna di Vittorio Sgarbi, ha deciso di rompere
il silenzio con una lettera indirizzata all'opinionista Patrizia
Groppelli che verrà letta e commentata a Dentro la Notizia, il
programma condotto da Gianluigi Nuzzi e in onda su Canale5 dal
lunedì al venerdì alle 17.00.
Con questo messaggio, Sabrina risponde direttamente a Evelina,
la figlia di Sgarbi, che ha chiesto la nomina di un
amministratore di sostegno per il padre e ha dichiarato
pubblicamente di avere un pessimo rapporto con lei. E ci tiene a
chiarire subito di non essere "la subdola approfittatrice che
vuole negare agli altri la spartizione di un bottino peraltro
inesistente, che lo si sappia una volta per tutte invece di
fantasticare a sproposito". Colle spiega che pur "disdegnando di
alimentare in ogni modo il per nulla sacro fuoco del gossip", si
trova affibbiata questa immagine "da anime piuttosto disperate,
non solo quelle che a gettone si esibiscono in favore di platea,
anche altre, qualcuna perfino vicina, che tutto sommato non deve
pensarla troppo diversamente". La compagna di Sgarbi spiega che
invocherà contro queste calunnie d'ora in avanti "la tutela
sacrosanta della legge a partire dal ricorso alla diffida".
Nella lunga lettera sottolinea che "così come a suo tempo feci
con mia madre e mio padre quando giunsero in prossimità
dell'ultimo loro percorso", ha deciso spontaneamente, senza che
nessuno mi obbligasse e potesse obbligarmi a farlo, "di dedicare
totalmente l'esistenza al recupero di Vittorio" perché crede
"che amare davvero qualcuno voglia dire essere disposti anche a
dedizioni totali di questo genere, di quelle che annullano
completamente la dimensione sociale della propria esistenza". E
aggiunge: "Se ho fatto una certa scelta è anche nella piena
consapevolezza che nessuna altra persona a questo mondo,
nessuna, sarebbe stata in grado di dedicarsi totalmente ad
assistere Vittorio in tutte le necessità anche più elementari,
dall'alimentazione alla sollecitazione psicologica, dal
movimento alla pulizia personale, in un modo anche lontanamente
paragonabile a quello che sto facendo io". Colle precisa che
"nulla in cambio pretendo, meno che mai economicamente, visto
che la dedizione è stata totale anche da quel punto di vista,
sono io che sto sostenendo nel delicato momento, io, altrimenti
non so dove si finirebbe. Ma che da qui si debba passare
pubblicamente come la 'megera' di cui sopra è qualcosa che mi dà
l'idea di dove possa arrivare l'infamia del genere umano. Poco
male, mi accontenterò della solidarietà di chi umanamente
spregevole non è". (ANSA).
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