SANITA’ E GIUSTIZIA
Il ginecologo che sbagliò diagnosi risarcisce l’Asst (con lo sconto)
«Omissione diagnostica di gravidanza extrauterina» all’ospedale di Saronno: dopo 18 anni l’ex medico paga 10mila euro all’azienda sanitaria Valle Olona

L’ormai ex ginecologo dell’ospedale di Saronno risarcisce, quasi due decenni dopo e con lo sconto. Dietro al risarcimento di 10mila euro che ha dovuto pagare all’azienda sociosanitaria territoriale della Valle Olona una mancata diagnosi che risale a ben 18 anni fa e che avrebbe potuto costare molto caro a una paziente incinta.
LA RIVALSA
A dare l’okay al risarcimento, per quello che è l’ennesimo episodio di malasanità, è stata la sezione regionale della Corte dei Conti. Era stata la Procura contabile ad attivare il procedimento di rivalsa a carico del camice bianco saronnese, oggi sessantacinquenne, dopo che, in precedenza, l’Asst era stata condannata in sede civile a versare più di 30mila euro alla parte offesa per i danni patiti. Inevitabile chiedere conto del danno erariale all’ex dipendente. Quest’ultimo, però, dopo avere presentato istanza di potere essere giudicato con rito abbreviato, se l’è “cavata” versando un terzo di quanto originariamente dovuto al proprio datore di lavoro. Preso atto dell’avvenuto pagamento dei 10mila euro all’Asst, la Corte dei Conti ha dichiarato estinto il procedimento contabile.
NESSUN DUBBIO
Nessun dubbio sulle responsabilità dell’allora dirigente medico in forza al reparto di ostetricia e ginecologia del nosocomio saronnese. La Procura della Corte dei Conti ha infatti contestato al medico, nel lontano luglio del 2007, «di non avere posto in essere tutti gli approfondimenti medici che avrebbero permesso di scongiurare un danno alla persona della paziente per l’omissione diagnostica di gravidanza extrauterina». In particolare, almeno a leggere le carte del giudizio contabile, «nonostante dall’ecografia non si visualizzasse camera ovulare in utero», il sanitario «aveva dimesso la paziente senza ulteriori approfondimenti tenuto conto delle possibili, gravissime, conseguenze a cui era esposta la paziente, ivi incluso il rischio di morte». La stessa paziente dopo soli due giorni si era vista costretta a richiedere l’intervento del 118 tramite per essere poi trasportata d’urgenza, sempre all’ospedale di Saronno e sottoposta a intervento chirurgico laparoscopico di rimozione della gravidanza extrauterina, procedura non necessaria se ci fosse stata una diagnosi corretta.
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