PALAZZO ESTENSE
«Dialogo o sarà una lunga maratona»
Il gruppo della Lega spiegato la ragione dei 2.000 emendamenti al bilancio che andranno in Consiglio comunale a Varese
La Lega alza il sipario sui duemila emendamenti presentati al bilancio comunale, spiegando questa mattina, sabato 29 novembre, la ragione di un’operazione destinata a segnare le prossime settimane politic-amministrative. Non un semplice esercizio di ostruzionismo, assicurano, ma «un grido forte e chiaro» per ottenere ascolto quello della valanga di emendamenti.
Barbara Bison, capogruppo del Carroccio, rivendica appunto il senso politico dell’iniziativa: «I duemila emendamenti sono un grido deciso: chiediamo di essere ascoltati e coinvolti. Le decisioni le prende la maggioranza, è sempre stato così, ma anche noi rappresentiamo i cittadini». La consigliera spiega di essersi concentrata su anziani, minori, verde pubblico e rilancio della città. E invita al dialogo: «Sediamoci a un tavolo. La politica oggi deve tornare all’arte della discussione costruttiva. Noi ci siamo. E, se non verremo ascoltati, ci saremo anche per affrontare venti giorni di Consiglio comunale».
Marco Bordonaro, segretario cittadino, insiste sulla necessità di rompere una dinamica di chiusura: «Da mesi chiediamo ascolto nelle commissioni, ma troviamo porte sbarrate. Gli emendamenti sono lo strumento che ci resta per portare le nostre proposte». E parla poi di un lavoro collettivo che ha toccato mobilità, sicurezza, manutenzioni, cultura, attività giovanili, e punta il dito contro la maggioranza che «prima minimizza, poi annuncia sedute permanenti».
Stefano Angei , vice capogruppo, legge nei duemila testi una risposta politica: «Vogliamo riportare al centro i temi concreti. Non accettiamo che si dica che non abbiamo idee: qui ce ne sono duemila». E aggiunge: «La maggioranza può scegliere se confrontarsi o trasformare il Consiglio in una maratona. Noi siamo pronti a entrambe le strade». La Lega rivendica dunque la scelta come gesto di responsabilità e insieme di pressione, un modo per riaffermare la propria presenza politica e costringere l’aula ad affrontare questioni, come case popolari, sicurezza, opere pubbliche, spazi verdi, sostegno alle famiglie, e le altre criticità individuate dal gruppo.
A pochi giorni dall’avvio della lunga sessione di bilancio, il messaggio è chiaro: il Carroccio non intende lasciare spazio all’immobilismo e vuole rimettere il confronto, vero, diretto e anche duro, al centro della vita amministrativa cittadina.
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