ANIMALI
Dimmi che cane sei e ti svelo come comportarti
Il libro di Elena Garoni per aiutare le famiglie a stare meglio con i propri animali
Sensibile, dall’animo gentile, innamorato alla follia della sua famiglia alla quale porta in dono legnetti e qualsiasi cosa possa trovare dopo i tuffi nell’acqua, o anche nel fango, che adora: il Golden Retriever è un cane che sta lontano dalle risse, è riservato con i cani che non conosce, ma sfodera un piglio da giustiziere se vede in pericolo gli amici. E tenere in bocca un pupazzetto, una pallina, una ciabatta gli dà tanto conforto. Ama essere accarezzato, mentre dai bassotti sarebbe meglio non inasprire alcuna discussione. E se il gatto era l’animale sacro nell’antico Egitto, a essere invece l’animale per secoli preferito “alla corte del Celeste Impero” è stato un cane, o meglio, lo Shih Tzu, allevato per assomigliare il più possibile a come i Cinesi immaginavano fosse un leone, con tanto di baffi e frangia ad assomigliare a una criniera, ma di taglia piccola, massimo otto chili, che potesse stare nelle maniche delle vesti.
Cani a lui simili fin dal Settecento accompagnavano carovane del Dalai Lama verso Pechino con doni per l’imperatore.
E non facciamoci fuorviare dalla palpebra cadente del Bloodhound che lo fa sembrare pigro: cane dall’olfatto straordinario, è velocissimo e segue le tracce senza mia distarsi, con grande ostinazione. Ma, bel lontano dall’essere un “sanguinario”, ama invece moltissimo la compagnia e per salutarci ci copre di leccate e di saliva. Ostinato e un po’ cialtrone il Bulldog francese, resistente a tutti i soprusi lo Yorkshire terrier, un tempo cane degli operai delle fabbriche tessili ed esposto al freddo, le personalità dei cani variano.
Il parere dell’autrice
E lo racconta Vivere con i cani, una guida alla personalità di quaranta razze che Elena Garoni ha scritto per Nomos Edizioni, con le illustrazioni di Valentina Gottardi. «Da subito dopo la laurea mi occupo del comportamento di gatti e, soprattutto di cani – spiega Elena Garoni -: sono veterinaria comportamentalista, e mi occupo soprattutto di cani con comportamenti disadattativi, che non funzionano in famiglia». Per aiutare le famiglie a vivere meglio con i propri cani. «Anni fa – prosegue – si parlava solo di differenze tipiche morfologiche e poco del comportamento, dei desideri, dei bisogni di ciascun cane, di cani di razza o di incroci di razze. Oggi si è cominciato a capire queste differenze comportamentali tra cani di diverse razze: questo è il mio campo di studio e approfondimento». Perché quello tra una famiglia e un cane è un incontro, ogni volta diverso. E il lavoro di Elena Garoni è entrare nelle famiglie, fare formazione anche a giovani educatori, istruttori, veterinari, per far capire le differenze tra cani diversi e aiutarli al meglio. Un Pinscher e un Pastore tedesco, insomma, non sono diversi solo per aspetto, ma anche per quando riguarda i loro desideri.
Un libro per aiutare le famiglie con il proprio amico a quattro zampe
E dalla voglia di fare qualcosa di divulgativo in questo senso, è nato il libro: per aiutare le famiglie e anche i più giovani a «stare bene con i loro cani nel momento in cui decidono di iniziare questa grande avventura di avere un cane in casa. Sapendo prima di tutti chi siamo noi come persone, dove viviamo, cosa siamo disposti a fare e a cambiare, quali sono le nostre preferenze: perché quando arriva un cane in casa niente resta più uguale a prima». Non un catalogo, né un manuale di addestramento: piuttosto, il racconto di un mondo poliedrico, con piccoli consigli di convivenza e suggerimenti per conoscere al meglio il nostro cane, o quello che vorremmo avere. «Vorrei – aggiunge l’autrice – che questo libro fosse proprio una definizione di incontri relazionali, di sfide, di apertura verso il mondo: la parte bellissima dell’incontro con un animale è anche capacità di approcciarlo con rispetto». Le immagini del libro sono molto particolari: i cani non sono dettagliati in maniera perfetta ma, pur nella raffigurazione fedele, lasciano qualcosa aperto alla fantasia, come se ciascuno potesse proprio costruire attorno la sua idea di cane. E se un Pastore alsaziano lasciato solo troppo a lungo può far trovare la casa sottosopra e il Jack Russell, fuori così paffutello, dentro è di ferro, molto c’è da dire anche sui cani non di razza. «Io ho una netta preferenza per gli incroci, i meticci – confida Elena Garoni -: dal punto di vista etico è importante ricordarsi che ci sono moltissimi cani nei canili senza una famiglia. E andarli a frequentare in canile offre la possibilità di conoscerli».
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