L’EMERGENZA
Freddo e povertà: dorme in banca davanti allo sportello automatico
Lo sforzo di Saronno per aiutare i senzatetto: si lavora per rendere operativo un centro d’accoglienza stabile
Era sdraiato all’interno dei locali della banca, vicino allo sportello automatico. Dormiva. Un altra persona era invece accampata nell’atrio della Posta. Due casi di ieri, lunedì 6 gennaio, entrambi a Saronno. Due persone ai margini, senza una casa, che cercavano riparo dal freddo. Situazioni che iniziano a ripetersi, moltiplicarsi. Che non rappresentano più un’eccezione e che testimoniano un’emergenza reale, tangibile, drammatica.
LA TESTIMONIANZA
«Dovevo prelevare dei soldi al bancomat, ma mi sono bloccata perché ho visto un uomo che dormiva, poi sono entrate altre persone e sono alla fine andata anche io allo sportello automatico. Ho notato che la persona sdraiata per terra era proprio malmessa, con anche le scarpe che indossava molto usurate». È il racconto a “Prealpina” di una 50enne che ieri mattina si era recata allo sportello automatico di Banca Intesa, a pochi passi dal municipio di Saronno. Sempre nella mattinata di ieri, la polizia locale è intervenuta per allontanare un altro clochard accampatosi nell’atrio della Posta di via Varese.
LA CASA DI MARTA
In città è stato aperto dallo scorso mese di dicembre (e rimarrà in funzione sino al prossimo mese di di marzo) un centro d’accoglienza invernale per homeless, allestito nei locali della fondazione Casa di Marta (in via Piave) coordinato dal Comune, in collaborazione con la Comunità pastorale e con la cooperativa “Intrecci”. Un’operazione che vede un impegno finanziario di 30mila euro l’anno, per i prossimi tre anni, messi a disposizione dai Comuni di tutto l’ambito saronnese (Oltre a Saronno vi sono Caronno Pertusella, Origgio, Gerenzano, Uboldo e Cislago).
Sono una dozzina i posti disponibili, il dormitorio apre alle 19 e chiude alle 8 del giorno successivo; la mattina è possibile fare colazione. Il servizio (attivato per la prima volta nel 2021) mira anche a favorire un progressivo reinserimento sociale di chi si trova a dover vivere per strada, tramite un sportello ad hoc e altre attività promosse con i servizi sociali comunali. Il dormitorio, s’inserisce tra le diverse altre attività già promosse da parte della Casa di Marta che vanno dalla mensa, alle docce, all’armadio solidale. Nel corso degli ultimi anni sono state complessivamente 29 le persone senza fissa dimora ospitate nelle struttura, alcune delle quali hanno poi accettato di avviare un percorso di reinserimento sociale.
IL NUOVO PROGETTO
Il progetto a cui si sta ora lavorando è di allestire un stabile spazio d’accoglienza, in funzione cioè per tutto l’anno, anche per dare continuità alle iniziative sociali avviate. Tale servizio avrebbe però un costo stimato attorno ai 90 mila euro l’anno, per ottenere i finanziamenti necessari il Comune sta partecipando ad alcuni bandi. «Quella di rendere operativo in città uno stabile centro d’accoglienza è un’idea che ci piacerebbe molto poter portare avanti – spiega l’assessore ai servizi sociali, Ilaria Pagani – per passare alla fase operativa è però necessario reperire dei finanziamenti, proprio nei prossimi giorni dovrebbe infatti arrivare la risposta dei bandi ai quali abbiamo partecipato per cercare d’ottenere un cofinanziamento, utile a sostenere un’attività rivolta anche a tutto il comprensorio».
© Riproduzione Riservata