IL DOCUFILM
La sposa di sabato c’è, lui no
Francesca Picarelli Perrotta alla regia, ultimi ciak alla Brunella di Varese. La giovane indunese ha girato anche a Maccagno, Calcinate del Pesce e Arcisate

Chiesa di Sant’Antonio di Padova, alla Brunella, ore 11, questa volta in ritardo, in forte ritardo, è lo sposo. Quando e, soprattutto, se verrà, Francesca Picarelli Perrotta non vuole svelarlo. Lo sapremo solo quando sarà possibile vedere il suo docufilm. Ieri, martedì 30 settembre, ultimo giorno di riprese per La sposa di sabato («Intenso come giorno – precisa lei – nessun gioco di parole alla Totò») girato dalla giovane regista indunese diplomata in sceneggiatura alla Luchino Visconti, Civica Scuola di Cinema a Milano. Una decina i componenti – età media 25 anni – della crew impegnata in religiosissimo silenzio sull’insolito set. Due le ore tra il primo e l’ultimo ciak, luoghi dell’azione l’ingresso della chiesa e il confessionale. Esterni realizzati solo a Maccagno, altri interni al bar Il Caminetto di Calcinate del Pesce e, primo passo pratico di La sposa di sabato, tra le mura della casa, ad Arcisate, di Ilaria Viviani.
«Lei – spiega Francesca Picarelli Perrotta – è due volte protagonista perché è sì attrice ma anche la fonte di ispirazione. Il corto, che mescola realtà e finzione rielabora in parte una fase particolare della sua vita». Quanto in questo percorso conti il fatidico «sì» pronunciato in ritardo resta top secret. Accanto all’unica interprete femminile è prevista una figura maschile ma solo in alcune scene. L’aria che si respira a contatto con la squadra è decisamente serena ma quel che si gira non rientra nei canoni della commedia all’italiana o del cinema d’azione. «Parlerei di dramma psicologico. L’intento è quello di raccontare una forma di disagio giovanile, la dissociazione e la difficoltà di capire fino in fondo a se stessi. Più che le mie parole però, penso siano efficaci le immagini. Non vedo l’ora di poterlo presentare in pubblico».
Per arrivare a quel momento resta un po’ di strada da fare, crowfunding ancora in corso per coprire i costi ma la qualità della proposta e l’autorevolezza dello sponsor, Filmstudio 90, lasciano intravvedere il traguardo. La sposa di sabato è a cura di Onirica Pictures, un collettivo di produzione cinematografica indipendente. Il cast tecnico è composto da Matteo Banni, direttore di produzione, Valentina Pietrarca, aiuto regia, Emanuele Tresca e Niccolò Biasci, assistenti, Angelo Giordano, direttore di produzione, Pedro Pablo Hernandez, direttore della fotografia, Giacomo Gozzi all'audio, e Maddalena Lombardo. Della partita anche alcuni studenti dell’Università Roma Tre che hanno dato il loro concreto contributo: Anastasia Barone, Zaccaria Casini, Fabiola Andreotti, Viviana D’Alessandro, Gaia Battaglia, Erica Davide e Alessandro Lascialfari. Tutti entusiasti della «bellezza di Maccagno e del suo lago». In questi giorni hanno pernottato proprio nel paese di Enzo Iacchetti che, dicono alcuni, «non ci sarebbe dispiaciuto incontrare. Alla tv preferiamo il cinema e non amiamo un certo tipo di televisione ma le sue recenti dichiarazioni ci hanno portato a rivalutarlo e di molto».
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