ECONOMIA
L’industria lombarda è in crescita
Ottimi dati per il settore secondario regionale: lo indica la rilevazione congiunturale dell’Osservatorio di Unioncamere
Terzo trimestre con segno “più” per la manifattura lombarda. Lo certifica la rilevazione congiunturale dell’Osservatorio congiunturale di Unioncamere Lombardia stilato, nel periodo luglio-settembre la produzione industriale regionale è cresciuta dello 0,7% e il fatturato dell’1,6%. A sostenere la crescita, da un lato, il rafforzamento della domanda interna e, dall’altro, il buon andamento degli ordini esteri, che continuano a rappresentare il principale motore della manifattura lombarda.
Quanto all’occupazione, è rimasta stabile, con un saldo tra ingressi e uscite pressoché invariato (-0,1%), mentre il ricorso alla cassa integrazione si è mantenuto su livelli contenuti.
Tra i comparti in maggiore crescita si sono distinti quello alimentare, meccanico e il settore delle pelli-calzature. Anche l’abbigliamento ha mostrato segnali di recupero nel terzo trimestre del 2025. Ancora difficoltà invece per la chimica e il tessile, quest’ultimo settore caratterizzato da una fase di sostanziale stagnazione.
L’assessore alle Sviluppo economico regionale Guido Guidesi ha parlato di «dati ottimi», anche in considerazione «della situazione geopolitica e la contingenza economica» attuali.
«La Lombardia, trainata dall’export, si conferma la locomotiva italiana ed europea. La solidità dell’industria lombarda emerge in particolare dal confronto con il 2024: produzione +2,2%, fatturato 4,4% e ordini esteri 4,1%», ha commentato il presidente di Confindustria Lombardia Giuseppe Pasini. «La capacità delle imprese lombarde di aprirsi nuovi mercati e il rallentamento dei costi delle materie prime hanno aiutato a sostenere la crescita eil principale punto di forza del nostro manifatturiero è rappresentato dalla qualità elevata dei nostri prodotti e i prezzi competitivi. Preoccupano invece l’instabilità internazionale e il costo elevato dell’energia: le bollette per imprese e cittadini italiani sono le più costose d’Europa, e ormai da tre anni le imprese lombarde competono in un contesto caratterizzato da concorrenza sleale».
Gli ha fatto eco Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia: «I dati dell’ultimo trimestre preso in esame confermano la straordinaria capacità di adattamento e reazione del nostro sistema produttivo. La manifattura lombarda, insieme all’artigianato (che ha registrato un incremento dello 0,6% dei livelli produttivi e dello 0,9% del fatturato, dimostra ancora una volta di saper cogliere le opportunità dei mercati, interni ed esteri, mantenendo una traiettoria di crescita solida e costante».
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