L’INIZIATIVA
Luci sulla Palestina: «Il genocidio riguarda anche la sanità»
Manifestazioni ieri sera davanti agli ospedali di Castellanza, Varese, Busto Arsizio, Cittiglio e Tradate. Commemorati gli operatori sanitari morti sotto le bombe

“Luci sulla Palestina” anche nel Varesotto: in più di 100 si sono raccolti ieri sera, giovedì 2 ottobre, all’Humanitas Mater Domini di Castellanza, così come davanti agli ospedali di Varese, Busto Arsizio Tradate, Cittiglio. Un’iniziativa che ha visto coinvolti 230 presidi ospedalieri in tutta Italia, sullo sfondo di altre iniziative come la manifestazione che alle 18, a Busto Arsizio, ha riempito Piazza San Giovanni.
IL CERCHIO DI LUCI
Quanto all’Humanitas di Castellanza, nel parcheggio di via Gerenzano, alle 21 si è formato un cerchio di luci, cellulari e candele, in segno di speranza nei confronti di Gaza. Momento centrale è stata la lettura dei nomi del personale sanitario ucciso nei bombardamenti: medici e infermieri, coordinatori e ausiliari, un elenco interminabile di persone di tutte le età, a cui ha fatto seguito la lettura delle testimonianze di professionisti arrestati e picchiati, i racconti di chi ha paura di tornare dal lavoro «e di trovare la mia casa in macerie, e i resti dei miei figli raccolti in dei sacchi».
LA COMMEMORAZIONE
«Questo è un momento di commemorazione nei confronti di chi non c’è più e che ha lavorato come noi, e un modo per rinforzare il coraggio di chi è ancora là» sottolinea Carlo Maino, 50 anni, medico del Pronto soccorso all’Humanitas, tra gli organizzatori del flashmob insieme a Giada Mereghetti, 51 anni, coordinatrice infermieristica. «Siamo qua stasera per rappresentare la nostra professione, che è anche il lavoro dei colleghi a Gaza – continua Maino – Il genocidio in corso riguarda anche un intero sistema sanitario, e senza sanità, senza cure non c’è Paese che possa sopravvivere». Prende parola anche Alkelani Massimo Zaid, 30enne nato a Roma ma di origini palestinesi, che dice grazie a tutti i presenti: «Vi ringrazio di essere qua, vi ringrazio di aver scelto: scelto di stare qua, come c’è chi ha scelto di scendere in piazza o di salire sulla Flotilla. E questo è un diritto che, oggi più che mai, avverto che ci vogliono togliere: il diritto di scegliere». L’iniziativa, ha ricordato Maino, «è nata attraverso l’unione di regioni: solo in Lombardia abbiamo realizzato 39 presìdi con più di 6.000 partecipanti, in tutta Italia 25mila. Speriamo che questo sia un trampolino per iniziative future».
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