SPACCIO DI STUPEFACENTI
L’arrestato per droga è il figlio: chiesta la sfiducia dell’assessore a Sesto
La minoranza chiede la sfiducia, il sindaco difende l’assessore alla Sicurezza, Gualtieri. Che resta al suo posto
Il ventiseienne di Sesto Calende arrestato giovedì 27 novembre, e ora ai domiciliari, con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti è uno dei figli dell’assessore alla Sicurezza della città sul Ticino, Francesca Gualtieri. Ne ha dato conferma nel tardo pomeriggio di oggi, sabato 29 novembre, il sindaco Elisabetta Giordani dopo ore di supposizioni e la pubblicazione di una mozione di sfiducia nei confronti di Gualtieri da parte della minoranza Siamo Sestesi in cui si fa riferimento a legami diretti o indiretti tra la figura istituzionale responsabile della sicurezza e soggetti coinvolti in attività illecite.
LA CONFERMA DEL SINDACO
«In merito ai recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto un giovane sestese, il sindaco conferma che la persona coinvolta è un familiare dell’assessore Francesca Gualtieri», si legge nella nota diramata da Giordani. «E sottolinea che la vicenda non inficia il buon operato dell’assessore. Il sindaco condanna la strumentalizzazione di una vicenda personale a fini politici. Ringrazia le Forze dell’Ordine per il proprio lavoro e continua a supportarli nella prevenzione di reati sul territorio». Erano ore che tra la cittadinanza circolava la voce che il giovane fosse un famigliare di Gualtieri che dal giugno dell’anno scorso - quando la coalizione Sesto Futura ha vinto le elezioni - ricopre il ruolo di assessore alla Sicurezza e alla Polizia Locale.
LA RICHIESTA DI SFIDUCIA
«A conferma delle nostre preoccupazioni sul continuo dilagare dello spaccio di droga, il 28 novembre più testate giornalistiche hanno documentato l’arresto di una persona coinvolta nello spaccio di sostanze stupefacenti residente a Sesto Calende», si legge nel testo protocollato ieri dal gruppo di minoranza. «Questa notizia ha preoccupato molto la cittadinanza e ha evidenziato collegamenti stretti tra la persona arrestata e l’assessore alla sicurezza, circostanza che aggrava la situazione sotto il profilo etico e politico». Il gruppo, composto da Marco Colombo, Jole Sesia e Roberta Colombo, chiede al sindaco e a tutti i componenti del Consiglio Comunale di esprimere formale, netta e irrevocabile sfiducia nei confronti dell’assessore, ritenendolo politicamente e amministrativamente inidoneo a mantenere la delega vista «la sussistenza di legami diretti o indiretti tra la figura istituzionale responsabile della sicurezza e soggetti coinvolti in attività illecite che mina irreparabilmente la fiducia necessaria per esercitare la delega». Ma la risposta del sindaco resta ferma: l’assessore resta al suo posto.
© Riproduzione Riservata


