Sette concerti per Dietrich Buxtehude
Era considerato il più grande organista della sua epoca. Il giovane Johann Sebastian Bach, nel 1705, fece a piedi il percorso da Arnstadt a Lubecca per ascoltarlo. Il danese Dietrich Buxtehude (1637 - 1707) rappresenta una pietra miliare nella storia dell'organo, un severo custode della grande tradizione contrappuntistica e improvvisativa del Nord. È proprio da lui - organista a Lubecca per quasi quarant'anni, dal 1668 alla morte - che bisogna partire per comprendere la musica per organo di Bach (una seconda parte della storia, meno agiografica, racconta che Bach rinunciò a prendere il posto di Buxtehude nella chiesa di Santa Maria a Lubecca, perché per una singolare disposizione il successore ne avrebbe dovuto sposare la figlia, che non era un fiore di bellezza...). È quindi un'iniziativa lodevole quella di un gruppo di organisti varesini (nella foto) di eseguire in città l'integrale della produzione per organo di Buxtehude in un ciclo di sette concerti in sei chiese, dall'11 aprile al 16 maggio. Si incomincia nella chiesa San Massimiliano Kolbe con Nicola Bisotti, quindi il 18 aprile Davide Gorini e Davide Paleari suonano alla chiesa della Brunella, il 25 aprile ancora Gorini nella chiesa di San Giovanni Battista in Avigno. Doppio appuntamento il 2 maggio, con il concerto pomeridiano di Davide Paleari al santuario di Santa Maria del Monte (alle 15) e quello serale di Andrea Gottardello al monastero delle Suore Romite al Sacro Monte (alle 20.15). Gottardello sarà protagonista anche il 9 maggio nella chiesa di Santo Stefano in Velate e nel concerto conclusivo del 16 maggio, insieme a Bisotti, di nuovo alla Kolbe. Rielaborazioni di corali, ciaccone, canzoni, preludi, fughe e toccate. La produzione di Buxtehude abbraccia tutte le forme organistiche dell'epoca, spaziando dal virtuosismo delle toccate alla severità contrappuntistica delle ciaccone.
Sabato 11 a Varese, chiesa San Massimiliano Kolbe, viale Auggiari 140, ore 20.30, ingresso libero.
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