L’EVENTO
Lo storico compleanno e i “grazie”: 150 anni di Molina
Serata di gala a Varese per il traguardo raggiunto dalla Fondazione. Le carezze ai dipendenti con tanti anni di servizio
La sala Napoleonica di Ville Ponti ha ospitato ieri sera, martedì 2 dicembre, l’ultimo evento per i 150 anni di Fondazione Molina, la casa di riposo cara a tantissimi varesini attualmente presieduta da Michele Graglia. Non una semplice cena a buffet seguita da uno spettacolo, ma un corale «grazie» a tutte le realtà e le personalità che, con amore e dedizione, hanno sostenuto e sostengono questa istituzione storica. Le autorità - dal sindaco Davide Galimberti al presidente della Provincia Marco Magrini, i consiglieri regionali Samuele Astuti e Emanuele Monti - hanno reso omaggio a un traguardo fatto di storie e di valori.
La Prealpina ai premiati
Il momento più toccante è stato il riconoscimento per l’anzianità di trenta, trentacinque, e quarant’anni di servizio. Ad ogni dipendente, il dono simbolico della prima pagina incorniciata de “La Prealpina” del giorno di nascita. Ulteriore coincidenza, proprio ieri ricorreva l’anniversario della prima uscita del quotidiano che nel 1888 si chiamava Cronaca Prealpina. Come a dire che storia personale, lavorativa e del territorio nel Molina si incontrano.
Giornata del Volontariato
Il 5 dicembre si celebra la Giornata Internazionale del Volontariato, e l’occasione è stata anche quella di festeggiare gli 87 volontari e le associazioni Avo e Anc che supportano il Molina. Il direttore Carlo Nicora ha toccato le corde più intime, definendo il volontariato non un’attività, ma una «scelta di vita e di umanità»: «Un volontario vero dirà che il gesto che fa non arricchisce solo chi lo riceve, ma ancor di più chi lo compie». Questa festa conclude un anno costellato di eventi. Dall’open day del 20 settembre, quando più di 200 cittadini scoprirono il Molina e i suoi servizi. E ancora, il 9 ottobre, con la presentazione del libro di poesie scritto da un’ospite, una testimonianza che anche la terza età è animata e piena di vitalità.
La cultura del dono
Poi, il 5 novembre, all’università dell’Insubria, il convegno sulla cultura del dono, per ricordare come la generosità dei benefattori abbia permesso la realizzazione di strutture vitali (ultimo: il Nucleo cure palliative). Infine, la visita del 20 ottobre dell’arcivescovo Mario Delpini che, partecipando a un dialogo aperto con i collaboratori, offrì la sintesi perfetta: «La speranza alimenta il nostro vivere, e qui al Molina si percepisce ogni giorno».
I fragili al centro
La serata - che ha donato a ciascun partecipante un ricordo personalizzato, realizzato in collaborazione con Poste Italiane - è stata un modo per celebrare il valore, la storia e l’umanità della Fondazione Molina. Con la promessa di continuare a onorare i 500 ospiti attuali e tutti quelli che verranno. Mettere la vecchiaia al centro è ormai un imperativo: quasi un quarto della popolazione italiana ha più di 65 anni, mentre si prevede che entro il 2050 questo gruppo raggiungerà il 34,6%, con le relative implicazioni sul welfare. La vecchiaia, di conseguenza, deve necessariamente diventare un valore e - come ha concluso Nicora - «i fragili non devono essere messi da parte».
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