L’EVENTO
Parola di donna chiude con la magia di Lucia Poli
Ultimo appuntamento della rassegna al Salone Estense

Prima La pianessa. Parola di donna ha dato il meglio di sè all’ultimo appuntamento. Non che i precedenti non fossero validi ma quello di sabato sera al Salone Estense con Lucia Poli è risultato in assoluto il più magicamente teatrale. Coprotagonista Marco Scolastra al pianoforte. Ovvero a quello strumento al centro dei quattro racconti di Alberto Savinio scelti dalla grande attrice, qui anche regista, per questo spettacolo.
La scrittura del fratello di Giorgio de Chirico non è esattamente fluida ma Lucia Poli l’ha resa fruibile, donandole una musicalità ben più evidente di quella presente nelle pagine del drammaturgo e compositore. Quando narrava il parto della Pianessa, i pianofortini immaginati da Savinio sembravano davvero in movimento sul palco. Straordinario poi il momento dedicato a Isadora Duncan, danzatrice e donna speciale, mito anche di Gli amici di Georgia, notevole film di Arthur Penn da riscoprire. Di forte impatto emotivo sulla platea l’interpretazione piena, anche nei silenzi. Tra il pubblico una coppia di giapponesi, turisti a Milano, venuti perché estimatori delle musiche di Savinio non così facili da ascoltare dal vivo. Parola di donna in due mesi ha portato da noi cinque autentiche padrone di scena.
«Colmando in parte una lacuna - ha detto in presentazione Alessandra Premoli, tra le organizzatrici della rassegna creata da Franca De Monti - Varese merita un teatro vero e una programmazione vera».
Regista di opere liriche, applaudita alla Scala come in Spagna dove la sua Turandot ha avuto un’accoglienza trionfale, Alessandra Premoli, persona di un garbo invidiabile, ha costruito, lontano da Varese, la sua carriera musicale in silenzio. Dunque, quando parla, merita la massima attenzione.
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