PALERMO
Anche chi fa ritrovare un bene culturale dal web va premiato

(ANSA) - PALERMO, 10 LUG - Il premio previsto dal codice dei
beni culturali per chi trova un oggetto di valore spetta anche a
chi, pur non avendo un contatto fisico con il bene, ne permette
il recupero grazie a una segnalazione nell'ambito dei canali
digitali. A pronunciare la sentenza, destinata a fare
giurisprudenza, è stato il Consiglio di giustizia amministrativa
per la Regione siciliana, estensore il consigliere Sebastiano Di
Betta e presidente Ermanno De Francisco. La decisione dei
giudici apre nuove prospettive per la tutela del patrimonio
culturale nell'epoca delle scoperte online, riconoscendo il
valore del senso civico dei cittadini digitali.
Il Cgars si è espresso in merito alla vicenda che ha
coinvolto Giuseppe Rosario Biondi, ingegnere e presidente della
sede di Enna dell'associazione SiciliAntica. Nel 2009 notò su
eBay la vendita di una "lekanis centuripina", un vaso risalente
al II secolo a.C., portato fuori dall'Italia illegalmente,
segnalando il ritrovamento ai carabinieri per la tutela del
patrimonio culturale di Palermo, fornendo immagini e link
dell'asta. Fu avviata una rogatoria internazionale che permise,
nel 2012, il rientro della lekanis in Italia e la sua
acquisizione al patrimonio del demanio culturale, con successiva
assegnazione al museo archeologico regionale di Centuripe. Nel
2017, l'ingegnere richiese il premio di rinvenimento previsto
dal codice dei beni culturali.
La soprintendenza e l'assessorato ai Beni culturali della
Regione siciliana negarono il premio, sostenendo la mancanza di
un "rinvenimento materiale", la tardiva denuncia, oltre al fatto
che il recupero fosse avvenuto fuori dal territorio nazionale.
(ANSA).
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