L’INCHIESTA
Appalti e tangenti, Galliate sotto choc
In carcere il capo dell'Ufficio tecnico. Indagato anche il sindaco come atto dovuto
Carabinieri in municipio a Galliate Lombardo, ieri mattina, mercoledì 17 luglio. Impossibile non notarli, e così quasi subito è partito il tam-tam, in paese e non solo, con la notizia che in questa parte della provincia stava succedendo qualcosa di grosso. Ed era vero, come hanno confermato poche ore dopo la Procura di Varese e il Comando provinciale dei carabinieri con un comunicato stampa, soprattutto se si considera che nel giro di una mattinata sono state effettuate numerose perquisizioni con sequestro di materiale informatico e documentazione amministrativa e contabile, non solo in municipio, tredici persone sono state informate in questo modo di un’indagine a loro carico, e una di queste è stata anche arrestata. Si tratta del responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Galliate Lombardo Massimo Volpi, 60 anni, e anche il sindaco del piccolo paese (circa mille abitanti), Carlo Tibiletti, risulta indagato nell’ambito di un’inchiesta lunga e articolata, avviata dalla fine del 2022 dalla Stazione di Azzate dell’Arma insieme al Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Varese. Inchiesta che si potrebbe sintetizzare così: un caso di presunta corruzione legato ad appalti pubblici.
I militari hanno dato infatti esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Varese, su richiesta della Procura guidata da Antonio Gustapane, nei confronti di Volpi perché «gravemente indiziato dei reati di induzione indebita a dare o promettere utilità, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici». E la vicenda è relativa a «false attestazioni relative a realizzazione di lavori di abbattimento di barriere architettoniche e riqualificazione di alcune vie comunali, mediante lo stanziamento di fondi comunali per un importo complessivo di circa 110.000 euro, opere di fatto mai eseguite». E anche «all’aggiudicazione, mediante ditte compiacenti, a rilasciare preventivi non utili, relativi ad appalti pubblici, aggirando norme sulle gare d'appalto». In altre parole, in paese sarebbero stati stanziati più di centomila euro per togliere barriere architettoniche e rifare alcune vie, ma i lavori non sarebbero stati fatti e ci sarebbe stata una falsa attestazione dell’avvenuta realizzazione delle opere. E in altri casi, dalle opere pagate ma non eseguite si sarebbe passati a commissionare e pagare preventivi inutili per altri appalti pubblici, chiaramente in contrasto con le regole delle relative gare.
Il sindaco Tibiletti, interpellato, ha preferito non rilasciare dichiarazioni: pare comunque che la sua iscrizione nel registro degli indagati sia un atto dovuto, in quanto primo cittadino. Sembrerebbe infatti che l’oggetto dell’indagine risalga a prima della sua elezione, avvenuta nel maggio del 2022. Tra gli altri indagati titolari di imprese che avrebbero avuto un ruolo nell’affaire appalti. Quanto a Volpi sarà sottoposto al cosiddetto interrogatorio di garanzia da parte del gip che ne ha ordinato l’arresto, e in quella sede, se vorrà, potrà chiarire la sua posizione.
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