DELITTO DI SARONNO
«Attenzioni morbose» dal suocero, la nuora va ai domiciliari
Uccise Romolo Baldo, scarcerata Elena Pagani. Le condizioni psichiche dell’indagata sono di estrema fragilità: le sue dichiarazioni saranno vagliate con molto scrupolo

Uccise il suocero con sette coltellate, da ieri – giovedì 14 agosto – Elena Pagani è agli arresti domiciliari a casa dei genitori. Lo ha deciso il tribunale del riesame al termine dell’udienza di ieri mattina, accogliendo la tesi difensiva dell’avvocato Angelo Murdolo, secondo il quale non sussistono le esigenze cautelari.
ANNI BUI
La tragedia di via Pio XI è datata 9 giugno. Era un lunedì di scrutini elettorali e scolastici, il compagno della donna, Cristiano Baldo, era scrutatore ai seggi, Elena – insegnante di scuola media ad Appiano Gentile – aveva la riunione con gli altri docenti. Romolo Baldo, ottantasettenne che viveva in casa con la coppia, aveva in programma una visita medica. Un quadro familiare privo di distonie insomma. All’apparenza. Perché a quanto pare da tempo Elena provava un malessere crescente. Almeno questo è ciò che, faticosamente, ha raccontato nel corso di due mesi trascorsi nel carcere di Como, sotto stretta osservazione clinica e compensata con psicofarmaci. I rapporti con Cristiano si erano raffreddati, il dialogo si era interrotto e a rafforzare il muro di incomunicabilità contribuiva a quanto pare anche il suocero.
SEGRETI
L’indagata non era riuscita a rispondere neppure alle domande di rito: davanti ai carabinieri e al pubblico ministero Roberto Bonfanti apparve confusa, disorientata, quasi alienata. Non poté neppure affrontare l’interrogatorio di convalida davanti al giudice per le indagini preliminari Veronica Giacoia perché dal carcere venne subito trasferita in psichiatria e sottoposta a Tso. Qualcosa sulle possibili ragioni per un gesto così efferato però trapelò, tra la vergogna e il timore di non essere creduta. Romolo Baldo avrebbe sviluppato un’attenzione morbosa nei confronti della nuora. Avrebbe iniziato con apprezzamenti spiazzanti, avrebbe proseguito con un eloquio sempre più esplicito, avrebbe poi sconfinato in volgarità imbarazzanti. Elena però non aveva confidato a nessuno quel che accadeva nel villino a schiera di via Pio XI quando Cristiano era fuori casa.
ESCALATION
Chiusa nel mutismo durante il primo periodo di detenzione, l’indagata si sarebbe aperta nelle ultime settimane. Certo, la sua versione non avrà mai un controcanto perché l’ottantasettenne non ha più voce. La donna avrebbe raccontato di molestie e dell’ansia che questo interesse anomalo le trasmetteva. Elena avrebbe inoltre ricostruito le fasi cruciali di quel lunedì mattina: l’anziano le avrebbe chiesto di aiutarlo a lavarsi per presentarsi allo specialista in ordine. L’ottantasettenne avrebbe infastidito nuovamente la nuora e la reazione della donna sarebbe stata di panico e di ricerca di una via d’uscita. Romolo l’avrebbe quindi strattonata ed Elena avrebbe impugnato il coltello e interrotto le avance definitivamente. Le condizioni psichiche dell’indagata sono di estrema fragilità, quindi le sue dichiarazioni andranno vagliate dagli inquirenti con molto scrupolo.
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