IL DISSERVIZIO
Blackout sul più bello: ora il Miv pensa ai danni
Il direttore dopo i continui disagi: saltato anche l'impianto di condizionamento
«Un danno d’immagine kolossalma non solo». Dire che ieri mattina il direttore del MIV, Andrea Cervini, fosse «elettrico» anche nelle risposte rende appena l’idea di quel cui, a causa dell’ennesimo black out in centro città, ha dovuto far fronte.
Buio in sala sul più bello
Verso le 23 di mercoledì, in piena proiezione di F1, il kolossal con Brad Pitt, in una Sala Giove gremita e dopo la conferenza di due esperti di motori d’eccezione, quali Biagio Maglienti e il nostro Giuseppe Macchi scena madre del film è accaduto quel che mai dovrebbe capitare: salto di corrente e dei parametri del proiettore con conseguente interruzione del film sul più bello. Imbarazzo in sala e ancor più in cabina di regia. «Mai m’è capitata una disavventura del genere. Ieri ho ricevuto mail di protesta e di critica sacrosante da diversi spettatori. Che potevo fare se non scusarmi anche se la responsabilità non è certo nostra».
Addio anche al condizionatore
Non bastasse l’interruzione, ecco il danno accessorio, che s’era già percepito durante la proiezione: il cattivo funzionamento dell’impianto di condizionamento dell’aria. Spiega Cervini: «Il black out s’è verificato con diversi salti di corrente. Il primo ha mandato in tilt il sistema di condizionamento dell’aria e ho subito provveduto ad allertare i tecnici per verificare il danno e sostituire le parti che si erano guastate. Ma questo è il meno. Avevamo allestito una serata speciale, sin lì riuscitissima, con tanto di mini museo dell’auto da corsa nel foyer, grazie a Franco Fraquelli e Marco Coppini della squadra Historic Project club di Varese. Quel che rileva di più è il danno d’immagine. Per questo ho già contattato il nostro legale: voglio capire che cosa sia successo e se ci siano eventuali responsabilità, perché incidenti del genere non si abbiano più a ripetere».
La richiesta dei danni
Cervini, dopo l’ennesimo black out - i precedenti senza conseguenze sulla regolarità delle proiezioni - non si ferma qui.
«Sì, l’opzione della richiesta dei danni c’è e la valuteremo con calma. Capisco tutto, anche che sia assai complicato sostituire una rete elettrica vetusta nella zona più delicata della città per la presenza di attività commerciali, abitazioni, banche e uffici. Però non si può restare con un cantiere a cielo aperto per quasi un mese e senza aver risolto il problema in modo definitivo. Chi mi garantisce che quel che è successo mercoledì non si ripeterà più? Si può lavorare in questo modo, sotto la spada di Damocle di una rete vecchia e di un indecisionismo che vale solo per chi le cifre salate delle bollette le incassa?».
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