LA CERIMONIA
Busto, inaugurato largo Sergio Ramelli
Il ricordo del giovane del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 e il messaggio di Antonelli: «Non si deve mai morire per una opinione»
E’ stato inaugurato questa mattina, sabato 5 aprile, a Busto Arsizio, largo Sergio Ramelli. La rotonda prima del cavalcavia del Roccolo è stata intitolata al militante del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 da militanti di estrema sinistra. Cerimonia sobria ma molto sentita, officiata dal sindaco Emanele Antonelli. Presenti tra gli altri l’onorevole Paola Frassinetti, l’europarlamentare Carlo Fidanza, l’assessore regionale alla Cultura Francesca Caruso, il consigliere regionale Giacomo Cosentino, il deputato Riccardo Decorato. C’erano inoltre il presidente del Consiglio comunale Laura Rogora, appena passata a Fratelli d’Italia, e il vicesindaco Luca Folegani. Durante la mattinata è stata ricordata brevemente la figura di Sergio Ramelli e l’ideologia degli anni di piombo che tante tragedie ha provocato.
LE PAROLE DI ANTONELLI E CARUSO
«Non si deve mai morire per una opinione» le parole di Antonelli. Così, invece, Francesca Caruso: «Sono bastati cinquant’anni per comprendere che quello che è successo a un ragazzo di quasi 19 anni è stato solo ed esclusivamente un orrore? Quella che doveva essere una tragedia condivisa in maniera trasversale è stato per troppo tempo il ricordo del dolore di una sola parte». «Immaginiamo per un attimo i nostri figli - ha aggiunto - tutti i nostri figli, davanti ad un foglio bianco. La cosa più naturale che ci viene in mente è quella che ognuno di loro possa sentirsi libero di scrivere i propri pensieri. È forse la più grande forma di educazione vedere un ragazzo che riesce a trasmettere il suo pensiero su un foglio in totale libertà». «Ma forse - ha concluso - non sono bastati questi anni se ancora oggi ci sono libri a testa in giù e polemiche per apporre una targa nella scuola dove lui studiava. Quella scuola dove lui scrisse in libertà quel tema che gli è costato la vita. Ma perché questa è una storia che ancora fa paura? Era solo un ragazzo, con il coraggio delle sue idee».
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