SERATE FIACCHE
Centro storico ormai deserto. Tutti sui Social
Le scene da lockdown per le strade di Varese e la propensione a rintanarsi su internet

È venerdì, ora di cena, incombe la penultima serata del Festival di Sanremo. C’è una pioggerellina alla quale non eravamo abituati. Non sono forse le condizioni migliori per vivere il centro della città. Ma l’immagine - ore 20 - che offrono corso Matteotti e zone adiacenti è surreale, da lockdown: non c’è in giro un’anima. Spunta una figura, avvolta in una mantella, che tiene un guinzaglio. È il classico “forzato” dell’esco a far pisciare il cane.
Il martedì sera successivo: Sanremo è finito e la pioggerellina pure. Ma lo scenario è lo stesso. Desta un po’ di sgomento il deserto che ormai caratterizza il cuore di Varese nelle serate feriali (weekend escluso). I titolari dei bar confermano - chi più, chi meno - questo trend al ribasso. La gente sta in casa o quantomeno va poco in centro (di sera).
Forse accade anche nelle altre città lombarde, ad eccezione di Milano. È plausibile immaginare che la crisi suggerisca anche ai giovani adulti di limitare le uscite. Forse c’è anche altro: l’ultimo studio condotto dal Censis evidenzia sì la propensione a spendere più in drink e pizze che in beni (vestiti ad esempio), ma anche il fenomeno opposto del rintanarsi sui Social piuttosto che godere della socialità dal vivo.
Non diciamo nulla di nuovo. Constatiamo che è sempre più così. L’immagine del centro storico deserto di sera mette tristezza. Sparite le vasche - l’abitudine anni ‘80 dei ragazzi di ritrovarsi alle sei in corso -, rischiamo di perdere anche l’happy hour e la cena. A beneficio solo dei social.
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