CORRUZIONE
Arrestato il presidente della Liguria Giovanni Toti: «Siamo tranquillissimi»
In carcere l'ex presidente dell'Autorità portuale Signorini. Ai domiciliari anche il terminalista genovese Spinelli e il braccio destro del governatore Cozzani
Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è da questa mattina, martedì 7 maggio, agli arresti domiciliari nell'ambito di una inchiesta della Direzione distrettuale antimafia genovese e della Guardia di Finanza. L'accusa è di corruzione.
«Siamo tranquillissimi». Così ha commentato nel pomerggio Giovanni Toti rientrando nel suo appartamento a Genova scortato da personale della Guardia di Finanza in borghese. Il governatore, apparso stanco, teneva in mano l'ordinanza di oltre 600 pagine della Procura.
Toti potrebbe adesso recarsi nella sua casa ad Ameglia, nello spezzino, dove ha la residenza in virtù degli arresti domiciliari per l’inchiesta sulla corruzione.
L'INCHIESTA DELLA DDA
Gli arresti domiciliari sono stati disposti anche per Matteo Cozzani, capo di gabinetto e braccio destro di Toti, che secondo gli inquirenti avrebbe agevolato l’attività di Cosa Nostra. Ai domiciliari anche il terminalista genovese Aldo Spinelli. In carcere invece l’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, oggi amministratore delegato di Iren, accusato di avere dato soldi a Toti per ottenere in cambio favori come la concessione a Spinelli per le aree del terminal Rinfuse del porto di Genova. Indagato anche Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga Spa.
La procura di Genova sta trasmettendo alla commissione parlamentare antimafia gli atti dell’inchiesta. È stata la stessa commissione a richiedere al procuratore capo Nicola Piacente le carte di indagine.
L'AVVOCATO: «CONTIAMO DI SPIEGARE TUTTO»
Il presidente Toti, in mattinata, è stato accompagnato nella caserma della Guardia di Finanza in lungomare Canepa, a Genova, assieme al suo avvocato Stefano Savi. «Ho parlato con il presidente, il mio assistito è sereno e conta di spiegare tutto – ha detto il legale dopo la perquisizione dei finanzieri nell'appartamento genovese di Toti, avvenuto in mattinata –. Continuerà a lavorare. Come abbiamo potuto vedere fino a questo momento sono tutti fatti a cui possiamo dare una spiegazione nell’ambito di una legittima attività di amministrazione per l’interesse pubblico».
Uscito dal suo appartamento Toti si è rivolto ai giornalisti presenti: «Non posso rilasciare dichiarazioni, lo sapete»
Intorno alle 13 si è conclusa la perquisizione degli uffici della Regione Liguria in piazza De Ferrari a Genova da parte della Guardia di Finanza. Tre investigatori in borghese sono usciti dall’ingresso principale con in mano alcuni faldoni di documenti e dopo avere attraversato a piedi la piazza, senza rilasciare dichiarazioni, sono saliti su un’auto di servizio
IL VICEPRESIDENTE ALLA GUIDA DELLA REGIONE
Il vicepresidente della Regione Liguria Alessandro Piana sostituirà pro tempore in tutte le sue funzioni e nella pienezza dei poteri il presidente Giovanni Toti, agli arresti domiciliari per corruzione. Lo comunica lo stesso ente in una nota ribadendo che «l'attività amministrativa della Regione Liguria prosegue senza soluzione di continuità». «Siamo vicini al nostro presidente Toti, certi che abbia sempre agito nell’esclusivo interesse della Liguria - dichiara Piana -. Auspichiamo che venga fatta chiarezza al più presto e che il presidente possa così dimostrare la sua più totale estraneità ai fatti contestati».
LE ACCUSE
Corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio. È l’accusa che la procura di Genova contesta al presidente della Liguria. Secondo i magistrati il governatore avrebbe accettato dagli imprenditori Aldo e Roberto Spinelli «le promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74.100 euro»: 40mila sarebbero stati erogati l’8 e 9 dicembre del 2021, 15mila il 25 maggio del 2022 e altri 15mila l’8 settembre del 2022, tutti al Comitato Giovanni Toti. Inoltre, 4.100 euro sarebbero invece stati erogati il 10 marzo del 2023 «quale partecipazione alla cena elettorale per Giovanni Toti».
In cambio dei finanziamenti, sempre secondo le accuse, il governatore si sarebbe impegnato ad «agevolare» gli imprenditori in una serie di pratiche: si sarebbe adoperato per «trovare una soluzione» che consentisse la trasformazione della spiaggia libera di Punta Dell’Olmo «da libera a privata», si sarebbe dato da fare per sostenere «l'iter di una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo [...] pendente presso gli uffici regionali»; avrebbe lavorato per «velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent'anni della concessione del Terminal Rinfuse» alla "Terminal Rinfuse Genova Srl" - una società controllata al 55% dalla Spinelli Srl - pendente innanzi al Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del mar Ligure occidentale approvata il 2 dicembre del 2021. Ancora, si sarebbe impegnato per assegnare a Spinelli gli spazi nel porto "ex Carbonile Itar e Carbonile Levante" - assegnazioni avvenute a giugno e a dicembre del 2022 - e un’area demaniale in uso a Autostrade; e per agevolare l’imprenditore «nella pratica del tombamento di Calata Concenter, approvata a luglio del 2022».
Con il suo capo di gabinetto Matteo Cozzani, Toti è anche accusato di «aver accettato la promessa» del consigliere di amministrazione di Esselunga Spa Francesco Moncada «di un finanziamento illecito»: in sostanza ci sarebbe stato un «pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul pannello esposto sulla Terrazza Colombo» per la campagna delle comunali del giugno 2022. In cambio il governatore si sarebbe impegnato «a sbloccare due pratiche di Esselunga» in Regione e relative alla apertura di due punti vendita a Sestri Ponente e Savona.
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