L’INIZIATIVA
Dalla caserma della Gdf alla Poretti: ecco i gioielli in mostra
Tornano le Giornate di primavera promosse dal Fai

Cinquant’anni di vita e trentatré edizioni: il Fondo per l’Ambiente Italiano taglia il nuovo traguardo delle Giornate di Primavera (il principale evento pubblico dedicato al patrimonio culturale del nostro Paese, 13 milioni di visitatori dal 1992) e celebra il suo mezzo secolo (l’8 febbraio scorso con l’assemblea delegati alla Scala di Milano, il 4 aprile a Palazzo Estense alla presenza del presidente Marco Magnifico). Forti segnali di radicamento, in particolare nella provincia che nel 1977 lo ha visto acquisire il Monastero di Torba, primo di oltre 60 beni sparsi lungo lo Stivale aperti al pubblico.
Quattordici beni
Dei 750 luoghi in 400 città, di solito chiusi ma visitabili sabato 22 (ore 14-18) e domenica 23 (ora 10-18), 142 si trovano in Lombardia e 14 in provincia di Varese, compresi i Beni Fai di Torba, Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno, Casa Macchi a Morazzone, Villa-Collezione Panza, Torre di Velate e la vicina Stazione del Tram a Varese. Il capoluogo ne offre uno solo, ma molto particolare: la sede in via Pasubio a Casbeno del Comando Provinciale Guardia di Finanza. Costruito nel 1928 su progetto dell’architetto Vittorio Morpurgo come Collegio Convitto Civico “Enrico Macchi“, l’edificio testimonia la trasformazione urbanistica degli anni Venti cui collaborò l’ingegner Mario Cantù, noto per il centralissimo Palazzo Verga e i campanili di Casbeno e Cartabbia. Ristrutturato nel 2013 per accogliere Polizia di Stato, Polizia Stradale e alcuni uffici della Provincia, dal 2019 ospita la Guardia di Finanza. L’apertura è riservata ai soci Fai (iscrizioni in loco) e permette d’immergersi nel passato e nel presente dell’edificio: accompagnati dal personale della caserma, i visitatori avranno modo di esplorare gli ambienti operativi e gli uffici che ospitano le attività del Corpo.
Il birrificio e le ville
Veniamo al resto della provincia. Il nord presenta le chiese dei Santi Primo e Feliciano a Leggiuno (con una storia complessa che ne rende difficile la datazione, compresa fra IX e XI secolo) e di San Biagio a Cittiglio (VIII secolo, parte di una castrum militare, in seguito importante luogo di sepolture riportate in luce dagli scavi condotti dall’Università dell’Insubria) oltre al Birrificio Poretti di Induno Olona, straordinario esempio di architettura industriale della seconda metà dell’Ottocento. Più numerosa la serie di luoghi aperti nel centro-sud. A Bodio Lomnago il Parco di Villa Puricelli (oggi Rsa) affacciato sul lago di Varese e il Campo dei Fiori, la cui prima notizia risale al Catasto Teresiano e la chiesa neogotica di San Giorgio progettata dall’ingegner Piero Puricelli (lo stesso dell’autostrada Milano-Laghi, la prima al mondo di cui si sono appena ricordati i cento anni), a Besnate l’ex-azienda Saporiti, fondata nel 1948 come falegnameria e oggi hub in cui vengono realizzati progetti di arredo contract, con un centro servizi per lo sviluppo e la presentazione delle attività del gruppo Saporiti Italia nel mondo.
Un tempo ci fu Manigunda
Si torna indietro nel tempo visitando il Monastero di Cairate, fondato dalla nobile longobarda Manigunda nel 737 sulla collina che guarda l’Olona, mentre a Gorla Minore troviamo il Collegio Rotondi, una delle realtà educative più significative della Valle Olona la cui fondazione risale al 1599. A Somma Lombardo ecco il Santuario della Madonna della Ghianda, costruito a fine Cinquecento intorno a una piccola cappella testimone di un miracolo del 1290, mentre di religioso ha solo il nome “La Cattedrale”, in realtà edificio del 1921 che ospitò la torneria di Gottardo Braghini, eccellenza locale nella produzione di componenti meccanici di precisione. A fine secolo scorso la chiusura e il declino e nel 2019 l’imprenditore sommese Paolo Rovelli ne avviò il recupero trasformandolo in un polo culturale dedicato all’arte e alla creatività. Infine Caronno Pertusella, il comune più meridionale della provincia e la Chiesa di Santa Maria della Purificazione consacrata nell’anno 1500, con una splendida pala d’altare di Bernardino Campi datata 1560.
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