ROMA
Fiom, oltre 1.000 esuberi per Stellantis, inesorabile disimpegno

(ANSA) - ROMA, 08 MAG - "Dopo le dichiarazioni di esuberi
con uscite incentivate comunicate alle organizzazioni sindacali
territoriali nelle scorse settimane, rispettivamente a Pratola
Serra per 50 lavoratori e 300 a Pomigliano D'Arco, si aggiungono
in questi giorni le ulteriori uscite per 200 lavoratori a
Termoli e ben 500 a Melfi". Così in una nota congiunta Samuele
Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore
mobilità e Maurizio Oreggia, coordinatore nazionale automotive
per la Fiom-Cgil.
"Solo il 17 dicembre scorso era stato annunciato in pompa
magna presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy il
cosiddetto Piano Italia che nelle enunciazioni dovrebbe
garantire il rilancio del gruppo nel nostro Paese. Quello non è
un piano industriale, ma semplicemente una serie di annunci. Al
momento, nei fatti, si sta determinando un incremento della
cassa integrazione, nessuna discontinuità rispetto al passato
con la mancanza dei necessari investimenti ed un costante
svuotamento delle fabbriche, sono ben oltre 16.000 dal 2015. I
nuovi modelli annunciati tardano ad arrivare e comunque non
garantiranno la saturazione degli stabilimenti. Mentre, per
quanto riguarda Termoli, nessuna novità è emersa rispetto al
progetto della gigafactory".
"Come Fiom-Cgil riteniamo che la gravità nella continuità di
scelte e di azioni sbagliate da parte di Stellantis stia
gravando pesantemente sui salari delle lavoratrici e dei
lavoratori, dal punto di vista delle prospettive ed anche dal
punto di vista economico, dopo anni di ammortizzatori sociali.
Per questo rivendichiamo l'integrazione salariale per i
lavoratori in cassa integrazione. In relazione alle prospettive,
poi, non possiamo condividere i piani per le uscite volontarie
incentivate in assenza di un ricambio generazionale e di un
chiaro e condiviso piano industriale, che preveda nuovi modelli
mass market.
Anche per queste ragioni riteniamo vada convocato con urgenza un
incontro a Palazzo Chigi con la presidente del Consiglio per
avviare un vero tavolo di confronto. Non si può continuare ad
ignorare la realtà. Siamo dentro una una vera e propria
emergenza nazionale e stiamo rischiando di perdere interamente
il settore automotive determinando migliaia di esuberi anche
nelle aziende della componentistica". (ANSA).
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