LA MOSTRA
Giovanni Pintori, Olivetti e la pubblicità come arte
In mostra oltre 150 pezzi fra schizzi, bozzetti, disegni acquerellati, carte intestate, manifesti vintage, le sue affascinanti costruzioni lignee di moto perpetuo, pubblicazioni varie e documenti
Parlava pochissimo e disegnava tantissimo. Era un vero sardo, dotato di una creatività eccezionale. È stato la punta di diamante della Olivetti, guidata, a metà del secolo scorso, da un illuminato e lungimirante Adriano Olivetti. Giovanni Pintori (1912-1999), nato a Tresnuraghes, sulla costa occidentale della Sardegna, trasferitosi a sei anni a Nuoro, città d’origine dei genitori, grazie a una borsa di studio (che insieme a lui ha premiato Salvatore Fancello e Costantino Nivola) ha potuto studiare all’Istituto Superiore Industrie Artistiche di Monza, una sorta di Bauhaus all’italiana, dove si imparavamo arti e mestieri. Proprio tra i banchi dell’ISIA lo scovò Olivetti che lo assunse nel suo ufficio grafico, dove Pintori diede il meglio di sé (nel 1950 ne divenne art director), ideando tutta la grafica pubblicitaria per la leggendaria Lettera 22 (nella foto di Matteo Zarbo) e poi per Studio 42 e Studio 44, inventando soluzioni straordinarie, giocando con elementi meccanici, tasti, nastri delle macchine per scrivere che diventano nei suoi lavori forme astratte, ispirate alla grande astrazione internazionale, da Kandinsky a Klee al concretismo.
La sua storia e il suo talento sono raccontati nella mostra Giovanni Pintori (1912-1999), pubblicità come arte, che inaugura lunedì al m.a.x. museo di Chiasso, curata da Chiara Gatti, direttrice del MAN di Nuoro e da Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo di Chiasso. Un progetto integrato con il MAN Museo d’Arte Provincia di Nuoro, che presenta oltre 150 i pezzi, fra schizzi, bozzetti, disegni acquerellati, carte intestate, manifesti vintage, le sue affascinanti costruzioni lignee di moto perpetuo, pubblicazioni varie e documenti, per indagare la crescita della sua produzione grafica.
Pintori è stato l’autore delle pubblicità per le sedi storiche di Olivetti, da New York a Tokyo: amatissimo da americani e giapponesi, è stato citato da una rivista internazionale di design giapponese tra i 30 designer più influenti della metà del secolo scorso. Nel 1950 ottenne il primo di una lunga serie di riconoscimenti: la Palma d’Oro della Federazione Italiana Pubblicità. Oltre che artista geniale, Pintori fu anche figura di primo piano della cultura milanese, amico di Vittorio Sereni ed Elio Vittorini, trascorreva le estati a Bocca di Magra, cuore pulsante della cultura italiana. Qui, come ricordava Vittorio Sereni, non faceva che pensare alla sua barca, sembrava che non gli interessasse nulla di tutto il resto. Amico intimo di Giorgio Morandi, fu influenzato dal rigore formale e dall’astrazione delle forme concrete delle bottiglie dell’artista bolognese e applicò i medesimi principi alla sua grafica.
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