I LUOGHI
La Milano storica raccontata da chi l’ha vissuta
Su RaiPlay un viaggio speciale nel capoluogo lombardo. Il critico d’arte Roberto Litta aiuta a conoscere le perle architettoniche

Sono Memorie italiane – I segreti di Milano quelle che vanno a formare il documentario antologico che, dal 5 giugno, esplora in esclusiva su RaiPlay la bellezza e la storia dell’architettura del capoluogo lombardo in viaggio che, in compagnia del critico d’arte Roberto Litta, porta a scoprire perle architettoniche, antichi edifici storici, ma anche i personaggi che li hanno abitati. Con la regia di Alfio D’Agata, prodotto da Pete Maggi e Federica Folli di Cine 1 Italia in collaborazione con Rai Documentari, il documentario porta a indagare attorno a Santa Maria delle Grazie e Casa degli Atellani, la Torre dei Morigi, i Giardini della Guastalla e la Biblioteca Ambrosiana. «Mi è piaciuta l’idea di raccontare luoghi iconici, chiese, palazzi, piazze, incontrando e raccontando la vita delle persone che quei luoghi li hanno abitati, che lì hanno fatto cose straordinarie, hanno creato la nostra storia – spiega Roberto Litta -. Il gioco dinamico è quello in cui nel documentario posso incontrare queste figure storiche, questi personaggi. E quello che mi ha fatto sposare questo progetto è che non si tratta del classico racconto di una piazza o di un palazzo, pur con particolarità interessanti, ma anche si va ad approcciare luoghi che, soprattutto per i non milanesi, sono importanti a meno “iconici”, non così presenti nell’immaginario collettivo». Ed ecco allora che idei luoghi scelti per Milano non è solo Roberto Litta a raccontare la storia, ma, con lui, lo fanno anche i protagonisti: Lucrezia Borgia, Bernabò Visconti, Leonardo da Vinci, Ludovica Torelli e Giovannola di Montebretto sono per esempio alcuni dei personaggi che il critico d’arte incontra in queste sue visite e che, in dialogo con lui, narrano i fatti che hanno reso i palazzi presentati pietre miliari del panorama milanese. Con fatti dell’epoca e spunti accattivanti. Un format, insomma, che quei tesori architettonici e i capolavori d’arte contenuti li racconta in funzione delle persone che quei luoghi li hanno vissuti, in un ponte narrativo tra mondo fisico e immaginario. Al momento si narra Milano, ma, confida Litta, il progetto potrebbe andare oltre. «Stiamo lavorando ad altre narrazioni, ampliandolo anche alle istituzioni, raccontando per esempio la storia delle Ferrovie Italiane e quella dell’Arma dei Carabinieri. L’idea portante è quella di far capire che ci sono luoghi e soprattutto persone che raccontano la storia del nostro Paese. Mi ha stupito venire a conoscenza di un sondaggio che parlava della solitudine come sentimento più diffuso in una città come Roma: e sono convinto che occorra fare lo sforzo di mettere al centro il rapporto con gli esseri umani anche nel raccontare una città».
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