DA GUSTARE
Basilico: la pianta degli Dei proveniente dall'India
Da sempre usato per arricchire i banchetti più sinuosi, oggi è sempre più fondamentale
Ne esistono più di sessanta varietà, di ogni forma, colore e profumi che sanno di fresco, di spezie o di agrumi. Trasforma e caratterizza le pietanze più elaborate ma anche una semplice pasta al pomodoro o una pizza Margherita, con o senza è tutta un’altra cosa.
In uno dei piatti della cucina italiana più famoso al mondo, il pesto alla genovese, è l’ingrediente principe. O forse sarebbe meglio dire ingrediente sovrano dato che la sua etimologia è “pianta regale” o “pianta da re”, dal greco basileus. Questo perché il basilico è sempre stato usato per arricchire e insaporire le preparazioni nei banchetti più sontuosi, per preparare balsami e profumi per re e regine ma anche per il forte valore simbolico che i popoli antichi gli avevano attribuito.
Una pianta sacra, non solo in cucina. Nell’antico Egitto preparati a base di basilico erano usati nei processi di imbalsamazione e durante i riti funebri; Plinio il Vecchio lo considerava una pianta afrodisiaca e ne consigliava l’uso per contrastare gli attacchi epilettici. Nella religione cristiana, una leggenda narra che la pianta sarebbe nata nel vaso in cui Salomè seppellì la testa di San Giovanni Battista e che Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, fu guidata sul luogo della crocifissione di Gesù da un forte odore di basilico. Nella cultura induista è venerato come un piccolo Dio, una pianta salvifica capace di purificazioni a livello spirituale e usato nei rituali funerari per propiziare al defunto un destino favorevole nell’aldilà. Anche in alcune regioni dell’Europa centrale e balcanica, il basilico è stato spesso considerato una pianta magica, uno scaccia diavoli capace di allontanare spiriti maligni, tristezze e fantasmi della depressione ma anche per favorire gli incontri d’amore. Nella mitologia greca era l’antidoto contro il veleno del basilisco, il mostro a forma di serpente che aveva il potere di pietrificare o uccidere chiunque lo guardasse negli occhi. Nella tradizione popolare ellenica era uso, al momento della sua semina, lanciare forti imprecazioni per favorirne la germinazione. Ancora oggi, in Grecia, davanti all’entrata delle abitazioni non è raro vedere un vaso di basilico a protezione della casa e di chi vi dimora.
La pianta, il cui profumo richiama subito i mesi del sole e dell’estate, tra riti e magia, era usata a scopo terapeutico e ancora oggi la moderna naturopatia la considera un alleato prezioso per trattare malanni di varia natura. L’ocimum basilicum, appartiene alla famiglia delle labiate in cui sono raggruppate tutte le piante aromatiche. Originario dell’India e dell’Asia tropicale, dove cresce allo stato spontaneo, in Medio Oriente e nei paesi del Mediterraneo la sua coltivazione si diffuse durante il regno di Alessandro Magno. Da lì alla conquista del mondo il viaggio del basilico fu breve. Oggi, quasi ogni angolo di mondo ha la sua varietà.
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