Venaria Reale
La storia dei più bei giardini d’Europa

Quattro secoli di storia dei giardini europei in un’esposizione che è anche un viaggio fatto di immagini, racconti, modellini tridimensionali, scenografie teatrali: è la mostra ospitata in un luogo magico, i giardini e la reggia di Venaria Reale. Tra le oltre duecento opere esposte ci sono anche quattro dipinti di Carlo Bossoli (1815-84) provenienti dal Museo civico del Castello di Masnago. Si tratta di tempere su carta dedicate al giardino della Villa Visconti Borromeo Litta di Lainate, prima casa di campagna poi residenza di rappresentanza, voluta alla fine del Cinquecento da Pirro I Visconti Borromeo. Queste tempere non sono le sole opere che Bossoli dedicò al nostro territorio: l’artista, originario di Lugano e instancabile viaggiatore, visse anche in Russia e amò raccontare con la matita gli avvenimenti sociali e politici del suo tempo e i paesaggi, dalla Crimea a Varese, con il lago, il Sacro Monte e persino alcune vedute di Villa Cagnola e ora conservate nella collezione di Gazzada. Nei suoi lavori, l’attenzione descrittiva per i dettagli e la fedeltà al dato narrativo si uniscono allo spirito romantico e sognante, che Bossoli condivide con molti degli autori di opere in mostra. Curata da Vincenzo Cazzato, Paolo Cornaglia, Maurizio Reggi, con il contributo di Paolo Pejrone, l’esposizione, articolata in dodici sezioni, è un racconto «in presa diretta» sui giardini d’Europa attraverso gli scritti e le impressioni (spesso critiche) di architetti, paesaggisti, principi, scrittori, intellettuali ed eruditi che hanno visitato questi luoghi.
Un punto di vista originale, che inizia con le parole di Montaigne sui più famosi giardini italiani del Cinquecento, tra grotte, automi e giochi d’acqua, cui segue il viaggio di André Le Nôtre, autore dei progetti dei più noti giardini di Francia (Fontainebleau, Chantilly, Tuileries Versailles). In mostra, per la prima volta anche i disegni di un architetto svedese, Fredrik Magnus Piper, insieme a quelli di Francesco Bettini per documentare la moda del giardino inglese. A fine Settecento gli aristocratici viaggiano per l’Europa per visitare i parchi più celebri, ritratto da Hubert Robert e Fragonard; Stendhal attraversa la penisola ammirando i giardini del nord e disprezzando la Reggia di Caserta, Goethe si spinge oltre, raggiungendo la Sicilia. Fra Otto e Novecento, con due viaggiatori americani d’eccezione, Henry James ed Edith Wharton, l’Italia si conferma ancora terra di giardini, fonte di ispirazione per quelli d’Oltreoceano.
Viaggio nei Giardini d’Europa - Da Le Nôtre a Henry James - Fino al 20 ottobre Reggia di Venaria Reale, Torino; mart.-ven. ore 10-18; sab., dom. e fest. 10-19.30; 12/10 euro. Info lavenaria.it
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