GIARDINI ESTENSI
La Traviata veste Liberty

Una donna libera, autonoma. Consapevole di ciò che è, di ciò che ha scelto del perché. Violetta canta il suo dolore, il suo amore e la sua consapevolezza venerdì 25 agosto alle 21 dalla Fontana dei Giardini Estensi di Varese (in caso di maltempo al Teatro Nuovo di via Dei Mille): “La Traviata” di Giuseppe Verdi è la nuova produzione portante dell’edizione di quest’anno del Varese Estense Festival Menotti. In una veste “liberty”, proprio in omaggio alla Città Giardino.
«LIBERTY IN ONORE DI VARESE»
«Il taglio liberty - spiega Serena Nardi, ideatrice e organizzatrice del festival e regista della Traviata – è stato scelto proprio in onore di Varese che all’inizio del secolo scorso era meta di grande turismo e aveva grande attrattiva. Nella mia idea di regia ho pensato di immaginare che Varese all’inizio del Novecento fosse come una piccola Parigi. Stiamo parlando degli anni Venti, epoca in cui qui era fiorito un apparato di accoglienza e di intrattenimento che attirava anche tutto il bel mondo milanese e che ha fatto grande Varese. Immaginandola appunto come una piccola Parigi, ho collocato la vicenda di Violetta nel substrato dell’epoca, pur lasciando la vicenda molto contestualizzata. Ma ho proprio cercato di riportare l’esperienza di Violetta a una vicinanza più nostra, più sentita, anche perché all’epoca di composizione della Traviata Verdi ha soggiornato spesso a Varese e pare che alcuni passaggi del “Libiamo” siano stati scritti qui. Ha respirato un’aria varesina, anche se molto prima rispetto agli anni Venti, e mi piaceva l’idea di mettere insieme pezzi di Verdi, di Varese e del Liberty».
LE SCENOGRAFIE
Un’aria che si respira anche attraverso i costumi, disegnati da Artemio Cabassi, e le scenografie realizzate da Gabriele Sassi. «Dal punto di vista visivo - prosegue Serena Nardi - tutto il taglio dello spettacolo è liberty: abbiamo adattato lo studio della scenografia allo spazio della Fontana, che è molto particolare, così che integri la storia di Violetta alla configurazione estetica dello spazio che ci ospita, portando anche all’esterno alcuni aspetti della vicenda».
L’AMBIENTAZIONE
Inoltre gli anni Venti hanno un altro aspetto che secondo Serena Nardi li collega alla storia di Violetta Valéry: «Scelgo di ambientare questa Traviata alla fine degli anni Venti perché nel 1929 viene pubblicato quello che io ritengo uno dei primi grandi esempi di presa di consapevolezza delle donne: “Una stanza tutta per sé” di Virginia Woolf.
IL RUOLO FEMMINILE
Da lì, con la lucidità e l’intelligenza della Woolf, si comincia a parlare della donna con una vera consapevolezza del suo ruolo, del ruolo del femminile nella società e dal punto di vista umano, che prima era un pò sommerso. Virginia Woolf scoperchia l’animo del femminile: chiaramente parla della donna intellettuale, ma da lì questa consapevolezza viene sempre più instillata in altre fasce sociali e questo mi sembrava interessante da raccontare, mettendolo insieme a Violetta nella sua enorme consapevolezza. Fin dalle prime cose che dice, quando le chiedono perché lei faccia una vita così dissoluta, lei afferma di proteggere il suo dolore con questa sfrenatezza questa mondanità, perché non vuole star male. E questa è una consapevolezza straordinaria».
«UNA VISIONE NUOVA DELLA DONNA»
«Leggendo la situazione di Violetta, mi piaceva mettere assieme pezzi per dire che ci sono aspetti della Traviata dove si comincia ad aprire una visione nuova, moderna, sul ruolo e la figura della donna nella società e nella sua vita personale: quando lei muore, tutti si pentono del male che le hanno fatto e si rendono conto di come lei fosse avanti nell’aver scelto e nell’essere stata donna libera e autonoma. Proprio come la Woolf, in altro modo e altro tempo, cerca di raccontare». Così l’esperienza “di spettacolo” si rivela storia di grande sofferenza.
L’ORCHESTRA
Il 25 agosto sarà l’Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane, diretta da Stefano Giaroli, a eseguire l’opera, con il Coro dell’Opera di Parma diretto da Emiliano Esposito. Renata Campanella sarà Violetta, Danilo Formaggia sarà Alfredo e Marzio Giossi sarà Giorgio Germont.
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