DOPO LE AGGRESSIONI
«Presidio fisso in centro. Così c’è vera sicurezza»
Petizione online di due cittadini esasperati per riaccendere il dibattito sulla situazione del centro di Varese
Serve più sicurezza in centro a Varese. Lo dicono molti varesini e molte persone che frequentano la città per motivi di studio, lavoro e svago. Ora sono due abitanti a scendere in campo. Non con una operazione di sicurezza “fai-da-te” ma per richiedere maggiore controllo e la presenza di un presidio fisso delle forze dell’ordine. Alessandra Rambaldi e Gianpiero Corsalini, marito e moglie che vivono appunto in centro, stanchi di vedere aggressioni, di sentire di episodi inquietanti o di affrontare il girovagare di balordi, hanno deciso di avviare una petizione online, che potrebbe diventare anche una raccolta di firme fisica in futuro, per riaccendere il dibattito sulla questione sicurezza. La petizione è su Change.org: “Varese Si-Cura - Vogliamo un presidio fisso di forze dell’ordine in centro città”. «Varese può essere presa in cura - dicono - e ritornare a essere una città inclusiva ma sicura».
LA PETIZIONE
Spiegano i due coniugi: «La situazione sta andando fuori controllo come dimostra anche l’ultimo episodio, l’accoltellamento dell’1 novembre in piazza Repubblica: tutto ciò è intollerabile e richiede un intervento deciso e immediato da parte di chi ha il potere di curare un centro città ormai prossimo al degrado diffuso - dicono -. Le telecamere non sono di certo un deterrente, ci vuole una presenza fisica e visibile». E ricordano che più commercianti di via Vittorio Veneto segnalano il grande disagio nell’uscire a fine turno alle 19.30 «per paura e senso del pericolo imminente». La petizione ha alla base la richiesta di portare un presidio fisso delle forze dell’ordine in centro, nell’area compresa tra piazzale Kennedy e piazza Repubblica da una parte, via Como e via Milano dall’altra. L’obiettivo di un presidio fisso «o di un punto di sorveglianza ravvicinato» è di fornire «un intervento tempestivo in caso di necessità, contribuendo a potenziare la sicurezza della zona centrale di Varese». «L’iniziativa non ha alcuna volontà polemica ed è apartitica», ricordano Gianpiero Corsalini e Alessandra Rambaldi. Lei è figlia del generale Eugenio Rambaldi che fu Capo di Stato Maggiore dell’Esercito italiano e affrontò l’emergenza delle Brigate Rosse e del rapimento Moro e dice «so che cosa significhi essere prelevata e portata in un posto sicuro e segreto perché in pericolo». Anche per questo suo passato Alessandra Rambaldi è così sensibile al tema sicurezza.
LE PROPOSTE
I due coniugi ipotizzano anche dove aprire il presidio fisso delle forze dell’ordine. Citano «l’ex centro Isber ora proprietà BPM» in piazzale Kennedy, «a circa 300 metri da piazza XX Settembre» presa come punto di riferimento centrale per segnalare anche come «il comando dei carabinieri di via Saffi a Masnago e la Questura si trovino rispettivamente a 4 Km e a 1,5 dal centro». Altra sede ipotetica, gli ex Angeli Urbani in piazzale Trieste «a circa 240 metri da piazza XX Settembre, vicino al crocevia tra via Maspero e viale Milano». Oppure l’ex caserma Garibaldi di piazza Repubblica (dove, nascerà per volere del Comune il polo culturale della città). In piazza Repubblica a dire il vero una casetta della sicurezza c’è, dunque un presidio fisso esiste già ma si tratta dell’ufficio della Polizia locale destinato soprattutto a pratiche amministrative per il mercato. Invece un reale presidio fisso «consentirebbe di velocizzare i tempi in caso di reati in corso nella zona» e dovrebbe concentrarsi «solo su interventi di sicurezza immediata, mentre tutte le altre funzioni amministrative resterebbero nelle sedi principali».
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