DA VEDERE
Puccini, Puccini, che cosa vuoi da me?
L’attore è un dandy raffinato, che non ama il compositore, ma si dovrà ricredere
Un viaggio attraverso la musica e il teatro di Giacomo Puccini: lo ha immaginato Giuseppe Montesano e lo porta al Piccolo Teatro Strehler di Milano fino al 26 maggio Toni Servillo, insieme all’Orchestra Sinfonica di Milano diretta da Gianna Fratta, alla soprano Maria Tomassi e al tenore Max Jota. Puccini, Puccini, che cosa vuoi da me? è nato, come scrive lo stesso Servillo, «nell’estate del 2021 da una sollecitazione di Giorgio Battistelli, allora direttore artistico del Festival Puccini di Torre del Lago. Proposi quindi a Giuseppe Montesano, con cui abbiamo condiviso diverse e felici esperienze di scrittura per la scena, di immaginare un testo che permettesse di rendere omaggio alla musica e al teatro ripercorrendo l’opera di Giacomo Puccini. Montesano ha creato un personaggio nella cui vita «l’amore si è acceso ancora una volta» e attraverso «una piccola odissea personale» scopre e condivide con il pubblico «la fertile metamorfosi delle contraddizioni». Il direttore d’orchestra è perciò una donna, Gianna Fratta, che dirigerà l’Orchestra Sinfonica di Milano. Lo spettacolo vuole essere un viaggio divertito nella bellezza e nell’intensità dell’opera pucciniana, ma anche un’occasione di riflessione sul piacere di contraddirsi». La storia è quella di un dandy intelligente e raffinato, che non ama Puccini, e che s’innamora di una giovane donna che gli regala un concerto, una serata con le più belle e celebri arie pucciniane, lunari, romantiche, erotiche, per convincerlo, proprio nell’arco di una serata, della bellezza e dell’intensità di quelle pagine musicali. Una sera in cui il dandy, come spiega nelle sue note Giuseppe Montesano, «controvoglia, e per non contraddirla, è in teatro, per ascoltare». Parla tra sé, ironizza, e ascolta «e un po’ si irrita un po’ commenta, e l’ironia resiste ma comincia a incrinarsi, e la diffidenza combatte ma stancamente, finché, tra divertissement, brividi e commozione, a una a una le difese cedono, e l’uomo riesce infine a capire, a sentire, e sente che la musica di Puccini è stata scritta per qualcosa che c’è in lui e lo aspettava, e con quella musica vede in profondità la giovane donna che ama e che lo ama, e finalmente sa perché uno stesso amore li travolge e li incanta. Lei è viva nelle contraddizioni, lei è più fragile e più forte perché sa che le contraddizioni sono fertili metamorfosi, lei è aperta a tutta la vita perché non ha bisogno di idoli assoluti, e sa che bellezza e passione soffiano dove vogliono».
Lo spettacolo, già andato in scena giovedì 23, è in programma oggi, sabato 25 alle 19.30 e domani, domenica 26, alle 16.
© Riproduzione Riservata