IL PROCESSO
Reddito di cittadinanza non dovuto, condannato Bossi jr
Sentenza del gup del Tribunale di Busto Arsizio: due anni e sei mesi
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Due anni e mezzo di carcere, ossia due mesi in più di quanto richiesto dal pm Nadia Calcaterra: così ha deciso il gup del Tribunale di Busto Arsizio Veronica Giacoia nei confronti di Riccardo Bossi. Il primogenito del Senatùr Umberto era imputato per truffa aggravata ai danni dello Stato, con l’avvocato Federico Magnante che aveva chiesto e ottenuto il rito abbreviato. Oggi, martedì 14 gennaio, è arrivata la sentenza.
Secondo gli inquirenti, il figlio del fondatore della Lega avrebbe sottoscritto il falso nell’autodichiarazione per chiedere il sostegno economico di cui le fasce economicamente deboli (o quelle furbe) avevano beneficiato dal 2019 al 2023. Sarebbero 43 mensilità da 280 euro quelle erogate al quarantacinquenne sulla base del suo Isee: si trattava del contributo aggiuntivo per l’affitto, così come previsto dalla norma di allora. Bossi jr però non pagava alcun affitto, anzi, a quanto pare nel 2019 era stato sfrattato dall’appartamento in cui viveva per morosità (lo sgombero effettivo risale al 2022 ma nel frattempo c’era stata una controversia legale con i proprietari dell’immobile). Alla fine del 2023, nel corso degli accertamenti di routine, emersero le incongruenze autocertificate dal quarantacinquenne e così la procura decise di analizzare più a fondo il suo Isee. Riccardo Bossi si è sempre professato innocente.
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