LOTTA ALLO DROGA
Spaccio nei boschi. Il cerchio si è chiuso
Arrestato il terzo componente di una banda di nordafricani che si era insediata nelle aree di Malnate

Il cerchio si è chiuso. La Polizia di Stato di Varese ha arrestato il cittadino marocchino ritenuto l’ultimo componente della batteria di spacciatori armati che operavano nelle aree boschive di Malnate. I precedenti erano stati fermati dagli uomini della Squadra mobile il 12 febbraio.
L’operazione aveva portato, oltre a due arresti, il 12 febbraio appunto, al sequestro di due fucili, di cui uno da caccia e un fucile d’assalto tipo AK - 47, cartucce di vario calibro e sostanza stupefacenti di vario tipo.
Le indagini della Squadra mobile hanno ricostruito che la batteria di nordafricani era composta da tre spacciatori con compiti ben prestabiliti: mentre i due arrestati in precedenza si occupavano di preparare le singole dosi da consegnare ai clienti e acquistare viveri in un vicino supermercato (uno dei due era stato bloccato proprio mentre faceva la spesa), il terzo, ritenuto il più pericoloso, aveva il compito di bonificare preventivamente e costantemente l’area di spaccio imbracciando il suo fucile d’assalto, ovvero l’AK 47 sequestrato.
Nella mattinata del 12 febbraio, trovandosi occasionalmente a Varese, il cittadino marocchino era stato intercettato da una Volante che, accertato lo stato di irregolarità sul territorio nazionale, lo aveva accompagnato al centro di permanenza per rimpatri di Gradisca di Isonzo. Gli investigatori hanno provveduto a raccogliere e comunicare all’Autorità Giudiziaria tutti gli elementi emersi a suo carico, che hanno consentito al Gip del Tribunale di Varese di emettere in breve tempo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti, eseguita il 18 febbraio 2025 al centro di permanenza per rimpatri proprio dagli agenti della Sezione antidroga della Squadra mobile di Varese, che hanno poi portato lo straniero nel carcere di Gorizia.
© Riproduzione Riservata