TRIBUNALE
Varese, danneggia l’auto della polizia: assolta 44enne
La donna era stata arrestata per un furto all’Esselunga di viale Borri. Riconosciuta la “particolare tenuità del fatto”

Arrestata per aver danneggiato l’auto della Squadra Volante, spaccando la paratia in plexiglass all’interno della “pantera”, è stata assolta “per particolare tenuità del fatto”. La donna di 44 anni è stata scagionata anche dall’accusa di aver rubato generi alimentari all’Esselunga: non c’è la prova che sia stata lei a commettere quel furto.
Così ha deciso il giudice del Tribunale di Varese, Stefania Brusa, al termine del processo con rito abbreviato. «Sono pentita di aver danneggiato la macchina della polizia, chiedo scusa. Ma io non ho rubato niente»: così aveva dichiarato nell’udienza di convalida dell’arresto, eseguito lo scorso 24 settembre all’esterno del supermercato di viale Borri. La 44enne era stata fermata con l’accusa di aver rubato alcolici e cibo (quasi 27 euro di merce tra vino, birra, lasagne, pasta, pollo e pane), insieme con un uomo che non era stato rintracciato. Uomo che, all’arrivo degli agenti, aveva già fatto perdere le tracce, mentre la donna era ancora in viale Borri. Nella borsa aveva un brick di vino da un litro, che secondo gli inquirenti faceva parte della refurtiva. I poliziotti l’hanno fatta salire sull’auto di servizio per accompagnarla in Questura e a quel punto lei ha perso le staffe: ha iniziato a urlare, chiedendo di uscire e di poter fumare. Poi ha afferrato la paratia che separa la parte anteriore da quella posteriore dell’abitacolo e l’ha spaccata.
Il pubblico ministero Monica Crespi ha chiesto la riqualificazione del primo reato in tentato furto, proponendo quindi l’assoluzione per la modica entità del bottino. Per il danneggiamento aggravato ha invece richiesto la condanna a quattro mesi di reclusione. Ma il giudice ha assolto l’imputata (difesa dall’avvocato Mara Pieragostini) da entrambi i capi di imputazione: non c’è la certezza che abbia rubato (peraltro lei aveva affermato di aver acquistato il vino in un altro negozio, pagando con il bancomat), mentre la rottura del plexiglass è stata considerata non punibile per “particolare tenuità del fatto”.
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