IL PERCORSO
Via del Marmo Rosa: in cammino lungo le vie d’acqua
Da fine XIV secolo fu usata per portare a Milano le pietre per il Duomo. Tra Piemonte, Lombardia e ben quattro province, in ogni tappa si colgono le connessioni tra uomo e territorio
Rosa come il colore del marmo che ha contribuito a costruire il Duomo di Milano. Oppure come la seconda montagna più alta delle Alpi, che accompagnerà le giornate limpide di cammino. O, ancora, come i tramonti che si disegneranno davanti a chi viaggia tra le Prealpi e la Pianura Padana. È questo il colore che predomina la Via del Marmo Rosa, il cammino lungo le vie d’acqua che hanno consentito, dalla fine del XIV secolo, il trasporto dei marmi per la costruzione del Duomo di Milano.
Attraversando Piemonte e Lombardia, e le quattro province di Verbano Cusio Ossola, Novara, Varese e Milano, il percorso è diviso in 9 tappe e 170 chilometri per il cammino itinerante, oppure 11 tappe e 190 chilometri nel caso delle escursioni giornaliere. Il punto di partenza è simbolicamente posto a Candoglia, frazione di Mergozzo (Vco), dov’è situata la Cava Madre, l’unica dalla quale attualmente si estrae il marmo per il restauro del Duomo di Milano. La traccia del cammino inizia a Ornavasso, facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, per poi prendere la direzione del punto di arrivo che, ovviamente, è stato scelto nella cattedrale milanese. Lungo la strada, l’itinerario è caratterizzato da una tematica fortemente unitaria, che si sviluppa attraversando ambienti e paesaggi molto diversi tra loro. Ma con un filo conduttore perché, appena partiti, si alza lo sguardo… ed è acqua. Dall’inizio alla fine. Acqua di fiume, di lago, di canali e navigli. E, infine, anche in piena città, ecco la darsena e di lì, fino al laghetto di Santo Stefano, dove l’acqua può solo essere immaginata, con l’aiuto di qualche fotografia o dedotta dall’odonomastica di via Laghetto, appunto. L’acqua, insomma, è indubbiamente l’elemento che caratterizza i paesaggi di questo cammino. Ogni corso d’acqua ha un odore e un colore differenti, che a loro volta cambiano a seconda delle stagioni, della quantità e della temperatura dell’acqua.
Come racconta Sonia Cipriani, ideatrice del progetto (laviadelmarmorosa.it), si inizia a camminare lungo il Toce, un fiume forte e dai colori che colpiscono lo sguardo. Nella prima parte raramente si incontra qualcuno e si procede nella pace e nel silenzio, tra Lago Maggiore e Fiume Ticino, attraversando nelle ultime tappe il “mare a quadretti”, il paesaggio tipico della coltura del riso in sommersione, che qui si mantiene tuttora. A tratti si ritrova il Naviglio Grande, e man mano ci si avvicina a Milano per giungere nel cuore della città dove spiritualità, arte e cultura si uniscono. Attraversando boschi e campagne, camminando solo in parte lungo le alzaie, si conoscerà un territorio complesso, che racconta una storia d’acqua lunga mille anni. Goccia dopo goccia, passo dopo passo, la lettura del paesaggio farà scoprire un territorio tanto bello quanto complesso, per svelare connessioni a volte insospettabili. Poesie, letture, video, racconti, foto, mappe, accompagneranno la narrazione aiutando a dipanare il filo conduttore. Ogni tappa svilupperà il tema principale approfondendo temi specifici. Dopo la Cava Madre di Candoglia e di Ornavasso, ecco quelle di granito Rosa di Baveno accompagnate dal racconto del trasporto eccezionale degli Obelischi di Villa Torlonia. Poi tocca alle dighe del Panperduto e alla vocazione industriale dell’alta pianura, mentre a Malpensa si conoscerà la storia dei fratelli Caproni e del volo. E ancora: si narrerà dell’Ipposidra e si camminerà in un intrico di canali, isole e chiuse, dove l’acqua sembra proprio danzare. Si ammireranno le ville di Delizia della nobiltà milanese, ma anche le campagne a sud del Naviglio Grande, tra rogge millenarie e mulini. Infine, camminando sull’acqua tra le risaie in sommersione (ancora oggi!) si giungerà al Laghetto di Santo Stefano, dove un tempo arrivavano via acqua i Marmi di Candoglia, così come molte altre merci dirette al centro storico, a sud attraverso il Naviglio Pavese e il Po, a nord attraverso il Naviglio Grande e il fiume Ticino. Un viaggio, insomma, dove il Rosa sfumerà in mille colori. I colori della felicità.
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