VILLA RECALCATI
Detenuti, lavoro, inclusione: gli sforzi per il reinserimento
Verifica e coordinamento: assemblea plenaria a Varese dedicata ai protocolli d’intesa che riguardano detenuti e titolari di protezione internazionale
È in corso questa mattina, mercoledì 3 dicembre, nella Sala Consiliare della Provincia di Varese, l’assemblea plenaria dedicata ai due protocolli d’intesa siglati il 19 luglio 2024: uno per il reinserimento sociale e lavorativo di persone detenute ed ex detenute in esecuzione penale esterna, l’altro per l’inserimento socio‑lavorativo di titolari di protezione internazionale. Una giornata di verifica e coordinamento tra Prefettura, enti locali, cooperative e parti sociali, volta a fare il punto sui risultati raggiunti e a delineare le azioni per il 2026.
PRIMO BILANCIO POSITIVO
Il prefetto Salvatore Pasquariello ha aperto i lavori ricordando l’importanza del percorso avviato: «Oggi siamo riuniti per un monitoraggio delle iniziative del 2024 e del 2025, per tirare le fila dell’attuazione dei protocolli su carcere e lavoro e su titolari di protezione internazionale. Programmeremo le attività future e ascolteremo la Fondazione Comunitaria del Varesotto, che presenterà iniziative in rete con i nostri progetti. Valuteremo inoltre le nuove adesioni richieste da enti e uffici del territorio».
Francesca Fiorella, referente dei gruppi di lavoro, ha invece espresso il giudizio : «Assolutamente positivo di questo primo bilancio.. Ogni soggetto firmatario ha portato avanti azioni concrete. Per detenuti ed ex detenuti si sono attivate attività formative in carcere e realizzati contratti di lavoro al momento dell’uscita, con l’obiettivo di ridurre la recidiva. Anche per i titolari di protezione internazionale sono stati sviluppati percorsi strutturati di inserimento socio-lavorativo, con attività concluse e altre in programma».
I LABORATORI
Le parole del prefetto e della referente trovano già una concreta traduzione sul territorio. Nel novembre 2025, all’interno del carcere di Varese, è stato inaugurato un laboratorio di calzoleria: grazie al percorso promosso da Fondazione Luigi Clerici in collaborazione con la direzione carceraria, Confartigianato Varese e la Calzoleria Angleria di Angera, alcuni detenuti hanno potuto apprendere un mestiere artigianale spendibile dopo la fine della pena. Un altro esempio significativo è il laboratorio tessile attivato nella casa circondariale di Busto Arsizio da Grassi Spa Società Benefit: dodici detenuti hanno iniziato un corso di formazione di 140 ore per diventare operatori del settore tessile, con la prospettiva di assunzioni concrete al termine del percorso. Queste esperienze mostrano come il protocollo d’intesa, e la collaborazione tra istituzioni, impresa e terzo settore, possano generare opportunità reali di reinserimento sociale e lavorativo, abbattendo il rischio di recidiva e offrendo un’alternativa concreta alla marginalità. L’assemblea di oggi a Villa Recalcati non è dunque un mero momento formale, ma un’occasione per rafforzare la rete istituzionale e progettare nuove iniziative capaci di dare una “seconda chance” concreta a persone che vogliono ricostruire la propria vita attraverso il lavoro.
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