IN TRIBUNALE
Manfrinati: «Mi hanno impedito di vedere mio figlio. Pagheranno tutto»
Ricostruita in Aula la videochiamata con una psicologa e un’assistente sociale. L’uomo si trova a processo per l’omicidio dell’ex suocero e il ferimento dell’ex moglie

«Pagheranno caro, pagheranno tutto, quei cani schifosi bastardi che mi hanno impedito di vedere mio figlio». L’ha detto Marco Manfrinati, imputato per l’omicidio di Fabio Limido e il tentato omicidio dell’ex moglie Lavinia Limido, durante un colloquio in videochiamata con una psicologa e un’assistente sociale del Comune di Varese lo scorso 26 giugno.
L’UDIENZA
L’episodio è stato ricostruito oggi, venerdì 19 settembre, nel corso dell’udienza davanti alla Corte d’Assise di Varese, presieduta dal giudice Andrea Crema. Il riferimento era proprio alla famiglia Limido, già più volte bersaglio delle accuse di Manfrinati. L’uomo si trova a processo per l’agguato del 6 maggio 2024 in via Menotti: in quell’occasione colpì a morte l’ex suocero Fabio Limido e ferì gravemente con numerose coltellate la ex moglie Lavinia.
LA RICOSTRUZIONE
Secondo quanto riferito in aula, la videochiamata con gli operatori sociali era stata disposta dal Tribunale di Busto Arsizio con lo scopo di aggiornare l’imputato sulla situazione del figlio minorenne. «Fu molto silenzioso, gentile e corretto – hanno ricordato psicologa e assistente sociale – e fece un’unica domanda, e cioè se suo figlio avesse in mente il papà. La risposta fu che il bambino lo nominava spesso». Il tono della conversazione cambiò quando venne accennato a una diagnosi di stress post traumatico. Manfrinati affermò di non aver letto la relazione e reagì con irritazione: «Se di trauma si poteva parlare, disse, era stato causato solo dalla famiglia della moglie». Da lì esplose la frase minacciosa, oggi riportata integralmente in aula. Si tratta delle stesse parole che Lavinia Limido, sopravvissuta all’agguato, aveva già riferito durante la sua deposizione di inizio settembre, quando raccontò di intimidazioni ricevute anche a distanza di tempo dai fatti.
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