LONDRA
Onu, a Gaza è carestia, a rischio 132.000 bimbi

(ANSA) - LONDRA, 22 AGO - La carestia a Gaza è "interamente
provocata dall'uomo" e le vite di 132.000 bimbi sotto i cinque
anni sono a rischio a causa della malnutrizione. È quanto si
legge nel rapporto dell'Integrated Food Security Phase
Classification (Ipc), sistema globale di monitoraggio della fame
sostenuto dall'Onu, cha ha dichiarato ufficialmente lo stato di
carestia nella Striscia a causa del blocco degli aiuti da parte
di Israele. "Il tempo del dibattito e dell'esitazione è passato,
la fame è presente e si sta diffondendo rapidamente", afferma il
rapporto.
Nel rapporto si afferma che i livelli di malnutrizione, in
particolare fra i bambini, sono aumentati drasticamente negli
ultimi mesi nella prima carestia conclamata del Medio Oriente.
"Si prevede che entro giugno 2026 almeno 132.000 bimbi sotto i
cinque anni soffriranno di malnutrizione acuta, il doppio
rispetto alle stime dell'Ipc di maggio", si legge nel documento.
Ci sono oltre 41.000 casi di bambini ad alto rischio di morte e
circa 55.500 donne incinte e in allattamento risultano
malnutrite e richiedono urgentemente cibo e assistenza. "Dopo 22
mesi di conflitto incessante, oltre mezzo milione di persone
nella Striscia di Gaza si trova ad affrontare condizioni
catastrofiche caratterizzate da fame, miseria e morte", si legge
ancora nel documento. Si prevede che questo numero, basato sulle
informazioni raccolte tra il 1° luglio e il 15 agosto, salirà a
quasi 641.000 persone, quasi un terzo della popolazione, entro
la fine di settembre. L'Ipc ha anche affermato che si tratta del
peggioramento più grave della situazione da quando ha iniziato
ad analizzare i dati sulla fame nella Striscia. Preoccupa in
particolare la situazione a Gaza City, dove è stata avviata
l'occupazione da parte dell'esercito israeliano, e la carestia
potrebbe estendersi a sud, fino a Deir al-Balah e Khan Younis,
entro la fine del mese prossimo. (ANSA).
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