LA MARCIA
Varese: un “fiume” per la pace
Corteo partito dai Giardini Estensi. «A Gaza in atto un genocidio»

Varese si è rimessa in cammino per la pace. Oggi pomeriggio, sabato 20 settembre, dai Giardini Estensi, un fiume di persone ha colorato le strade della città con bandiere, striscioni, cori e tamburi. All’appuntamento delle 17.45 erano circa un migliaio, ma lungo il percorso – da via Sacco fino a piazza Monte Grappa, passando per San Vittore – la marcia ha raccolto nuove adesioni: famiglie, giovani, anziani, associazioni e sindacati.
Un corteo composto, rumoroso e compatto, capace di trasformare il centro cittadino in un grande laboratorio di speranza. Non solo testimonianza, ma chiamata all’azione, perché in tanti hanno ricordato che la pace non si proclama dall’alto: si costruisce passo dopo passo, dal basso, con la forza collettiva delle voci unite.
«Non resteremo spettatori, saremo sabbia nei loro ingranaggi», hanno scandito gli organizzatori dalla testa del corteo, tra gli applausi.
Il discorso, acceso e commosso, ha portato in piazza la tragedia di Gaza: «Più di 59mila vite spezzate, oltre 143mila feriti, due milioni e trecentomila persone senza acqua né pane. Una terra intera ridotta in cimitero. Questo è genocidio». Parole dure, dirette, che hanno attraversato la folla come un pugno nello stomaco, spezzando il brusio e lasciando per qualche istante un silenzio carico di tensione.
Altre iniziative sono in corso a Varese a sostegno della Palestina.
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