LA POLEMICA
Via altri due negozi: «Varese distrutta da giunta cattocomunista»
Chiudono in centro due attività. Clerici (Lombardia Ideale) all’attacco: «Agonia sociale ed economica. Sindaco e assessori vivono in un mondo parallelo»

Due negozi in centro che abbassano la saracinesca. Due noti brand che lasciano la Città Giardino. E si riaccende così la polemica sull’attrattività di Varese. «Chiudono altri negozi importanti in centro, per il comune sarà “desertificazione percepita”? Città in agonia sociale e il sindaco Galimberti se ne frega. E la vice Perusin come l’assessore Catalano vive in una realtà parallela»: questo il duro affondo di Stefano Clerici, segretario cittadino di Lombardia e già assessore comunale in una giunta di centrodestra.
«Per la giunta Galimberti se i varesini sono preoccupati dalla crescente insicurezza in città si tratta di “percezione”. Bene, con lo stesso metro, dopo la chiusura di altri due importanti negozi in centro, possiamo parlare di “desertificazione percepita”? è l’amara ironia nel commentare appunto le chiusure di “Idea Bellezza - Carpisa” in via Veneto e del negozio di cover aperto da pochi anni,
«Siamo di fronte - prosegue Clerici - a un continuo abbandono di attività nel cuore di Varese: diverse insegne storiche e, come negli ultimi casi, marchi prestigiosi che non ritengono né utile né interessante tenere aperte le proprie vetrine in una città che si sta via via spegnendo. Evidentemente questa agonia non scalfisce l’Amministrazione di sinistra, sempre indifferente alla qualità della vita sociale dei cittadini e all’attrattività di quello che un tempo era considerato un modello».
«Il vice sindaco e assessore alle Attività produttive, Ivana Perusin, al pari del collega Raffaele Catalano, con speciale delega alla “sicurezza raccontata”, vive in un mondo parallelo: loro dormono, sognano, mentre i varesini restano prigionieri di un incubo. Degrado, insicurezza, declino socio-economico: altro che percezione - conclude Clerici -, questa è la triste realtà di una Varese distrutta da anni di mala gestione cattocomunista».
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