SICUREZZA
Agente investito a Varese, il pusher resta in cella
L'analisi di Macchi (Siulp): «Nei guai finiscono solo poliziotti e carabinieri»

Resta in carcere il giovane albanese che l’altra sera a Varese ha investito un poliziotto, nel tentativo di fuggire all’arresto durante un’operazione antidroga. L’episodio è avvenuto lunedì sera nel rione delle Bustecche. Il 21enne, difeso dall’avvocato Elisabetta Brusa, oggi sostituita dal collega Fabrizio Piarulli, si è avvalso della facoltà di non rispondere: il gip del Tribunale di Varese Alessandro Chionna ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere.
L’ANALISI DI MACCCHI (SIULP)
Se un poliziotto viene investito da un delinquente, non ci sono fiaccolate, manifestazioni o talk show in televisione. Sembra quasi che faccia parte dei “rischi professionali” in cui può incappare chi decide di indossare una divisa. Ma quando accade il contrario la condanna popolare arriva ancora prima che sulla vicenda si esprima un giudice, con il poliziotto o carabiniere di turno che finisce alla gogna. È un’analisi che trasmette rabbia e amarezza quella fornita da Paolo Macchi, ispettore della Polizia di Stato e segretario del Siulp, il principale sindacato di categoria, in merito all’episodio avvenuto lunedì sera alle Bustecche.
«Le nostre Squadre Mobili ed investigative svolgono un lavoro fondamentale sotto traccia, senza uniforme e, per ovvi motivi, senza visibilità. Per queste ragioni di riservatezza non parliamo spesso di loro, delle difficoltà e dei rischi che corrono – rimarca Macchi -. La priorità è che il collega si rimetta al più presto e possa tornare a fare il lavoro che svolge benissimo da molti anni, ma questo episodio ci offre l'occasione di ringraziarli poiché l'attività di repressione dei reati che si svolge in ogni nostra città si regge su di loro. L'efferatezza di certi gruppi, la ben nota impunità verso certi reati soprattutto se finalizzati allo spaccio di droghe cosiddette leggere e il martellamento di questi giorni contro chi prova a fare il proprio mestiere sta dimostrando quanto sia semplice delinquere nel nostro Paese. E se proprio si viene braccati, si fugge da chiunque si ponga davanti ad intimare l'alt. Tanto i problemi li hanno sempre e solo polizia e carabinieri mentre, se fosse finita in modo più grave, noi non saremmo scesi ad incendiare le piazze».
Al poliziotto ferito è andata anche la solidarietà dell’eurodeputata leghista Isabella Tovaglieri, che ha voluto «rimarcare la nostra fiducia negli apparati di sicurezza e la nostra vicinanza gli agenti, che non possono essere brutalmente attaccati e screditati quasi ogni giorno nelle piazze italiane». «Le forze dell’ordine – sottolinea Tovaglieri - vegliano su tutti noi, garantendo la sicurezza, il rispetto della legge e la convivenza civile, e difendono, a rischio della propria incolumità, tutti i cittadini senza distinzione, anche coloro che in modo miope scendono in piazza contro di loro».
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