NUOVA VOCAZIONE
Alla Statale le lampade della droga confiscate da Busto Arsizio
Le 150 attrezzature a Led utilizzate nel capannone della marijuana vengono destinate ai laboratori dell’ateneo milanese

Il Tribunale di Busto Arsizio, dopo aver deciso la confisca di 150 lampade professionali a Led usate per la coltivazione di cannabis, ne ha disposto la “devoluzione” all’Università Statale di Milano. Il materiale andrà a supportare la ricerca agroambientale dell’ateneo.
Risale a due giorni fa la consegna delle lampade alla rettrice Marina Brambilla da parte del comandante provinciale della Guardia di finanza di Milano, il generale Andrea Fiducia.
Erano stati finanzieri del gruppo di Legnano a mettere mano sull’attrezzatura. Gli accertamenti condotti su un furgone e all’interno di un fabbricato nell’Alto Milanese avevano consentito di sequestrare più di 167 chili di marijuana, nonché una serra dotata di un moderno sistema di illuminazione, aerazione, irrigazione e riscaldamento con più di 900 piante coltivate indoor. Di qui l’arresto di due persone e il sequestro dell’area e delle attrezzature utilizzate per coltivare illecitamente piante di cannabis da cui ricavare lo stupefacente, tra cui per l’appunto le 150 lampade professionali a led.
Concluso il procedimento penale, il Tribunale di Busto Arsizio, su proposta della Guardia di finanza di Legnano, alla luce del significativo valore economico delle attrezzature sottoposte a sequestro e del loro possibile reimpiego in attività lecite, ne ha disposto la confisca e la destinazione - per fini istituzionali alla Statale di Milano.
Il materiale, che ha un valore stimato di oltre 75 mila euro, sarà ora utilizzato dai ricercatori e dagli studenti del dipartimento dell’ateneo milanese di Scienze Agrarie e Ambientali - Produzione, Territorio, Agroenergia, per finalità di analisi scientifica. Le lampade saranno infatti impiegate in “camere di crescita” dove si effettuano sperimentazioni su piante in condizioni controllate in termini di temperatura, umidità ed illuminazione. Di più, saranno inoltre utilizzate per sperimentazioni di crescite microbiche controllate.
«L’iniziativa è espressione della forte vocazione sociale del nostro Corpo - è stato spiegato in una nota del Comando provinciale di Milano della Guardia di finanza -. Non solo nello svolgimento della propria missione istituzionale volta al contrasto di ogni forma di illegalità, ma anche nella diffusione del valore educativo della ricerca scientifica, fondamentale per lo sviluppo del Paese».
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