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Alpe di Mera: il paradiso dell’Alta Valsesia
Un tuffo nella pace e nel silenzio della montagna tra i tre percorsi ufficiali e un piccolo borgo che regala anche in inverno emozioni uniche

Un piccolo paesino senza auto, a 1.500 metri di quota, con una delle viste più belle sul Monte Rosa di tutta la Valsesia. L’Alpe di Mera è il luogo dove rifugiarsi per vivere una o più giornate in una tranquillità assoluta. La meravigliosa natura che la circonda, la rendono una meta adatta per gli amanti della pace, ma anche delle famiglie che vogliono avvicinare i bambini all’ambiente montano, trascorrendo momenti spensierati e divertenti sulla neve o in pista.
Tra le attività da provare in questo grande alpeggio vi sono le ciaspolate con vista sull’imponente parete sud del Monte Rosa. I percorsi ufficiali a disposizione di chi desidera scoprire la bellezza della salita e dei panorami che si ammirano in quota sono tre: verde, fucsia e giallo. Sono diversi per lunghezza e quota e la maggior parte sono alla portata anche di chi è ai primi passi con le ciaspole. Nel nostro caso li abbiamo messi assieme, partendo con quello verde (leggermente più complicato rispetto agli altri per un passaggio mediamente ripido in una faggeta) e compiendo un anello, ma si possono benissimo compiere anche singolarmente.
Dopo aver parcheggiato e pagato la sosta all’Alpe Trogo, si imbocca la strada di servizio che parte dall’ultimo tornante, dove c’è la casetta di legno. Questa è la stradina che, in estate, porta all’Alpe di Mera, mentre in inverno rimane innevata ed è percorribile con le ciaspole e le motoslitte. Da qui si prosegue lungo la strada fino al terzo tornante, dove c’è un pannello informativo, da dove si prende la pista forestale verso sinistra. La mulattiera innevata prosegue dolcemente fino alla Bocchetta Boscarola, luogo di valico tra la Valsesia e la Valsessera, nel Biellese. Da qui si sale a destra, seguendo il cartello verde e le indicazioni CAI per il parcheggio della seggiovia dell’Alpe di Mera (sentiero 233B). Il sentiero si inoltre, in salita, nella fitta faggeta fino al cartello verde di biforcazione tra il percorso ciaspole che prosegue salendo nel bosco e il sentiero CAI che va verso il parcheggio della seggiovia. A questo punto bisogna piegare verso sinistra risalendo nel bosco, ora più rado, zigzagando e piegando man mano verso sinistra sino a raggiungere il sentiero in cresta (F24). Da qui si apre un bellissimo paesaggio verso la Val Sesserra, Bielmonte e la Cima Mora. Non essendoci un sentiero di base, la traccia nel bosco può variare nel tempo e non corrispondere a quella sulla mappa. In questa fase, quindi, bisogna utilizzare come riferimento per la direzione i cartelli affissi agli alberi, una mappa che si è stampata, un tracciato gpx oppure la traccia che qualcuno, passando prima, ha disegnato sulla neve. Una volta “scollinati”, si avanza per un breve tratto sulla cresta e poi si piega verso destra, ciaspolando al limite tra il bosco e il versante innevato, fino a raggiungere in mezza costa il ristoro sulle piste da sci “Al Boschetto“, prestando attenzione all’attraversamento della pista da sci, necessario per raggiungere il ristoro. Il rientro si può effettuare utilizzando il percorso ciaspole fucsia, scegliendo il tratto nel bosco, immediatamente sotto il ristoro, oppure il tratto a bordo della pista Boschetto (M7) verso la seggiovia Mera-Scopello. Una volta raggiunto l’abitato di Mera, da girare in lungo e in largo con le ciaspole per ammirarne la bellezza, si rientra verso l’alpe Trogo con il percorso ciaspole giallo. Anche in questo caso si può scegliere tra il tratto occidentale, che si imbocca andando verso la seggiovia Camparient lungo la pista Camparient basso (M1b) oppure il tratto orientale, che si imbocca sotto il Campo Scuola proseguendo verso la strada di servizio sulla destra.
Questo che viene descritto è l’anello per ciaspole più naturalistico dell’Alpe di Mera. Un tuffo nella pace e nel silenzio della montagna invernale, che va evitato nei giorni immediatamente successivi ad abbondanti nevicate, in quanto l’apertura della traccia nelle neve fresca molto alta potrebbe risultare molto faticosa.
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