LA RICERCA
Anemia da malattia renale, ecco il farmaco

In tutto il mondo, una persona su dieci soffre di una malattia cronica renale e di questi pazienti uno su cinque presenta una condizione di anemia non trattata o trattata in modo inadeguato, con compromissione della qualità della vita e una inevitabile progressione verso esiti cardiovascolari e renali molto gravi. Una malattia che allo stadio terminale richiede inevitabilmente dialisi sempre più frequenti e dove è possibile il trapianto di rene.
«RIDOTTA PRODUZIONE DI GLOBULI ROSSI»
«Per anemia s’intende una ridotta produzione di globuli rossi, con conseguente minore apporto di ossigeno a tutto l’organismo - spiega Luca De Nicola, docente di nefrologia all’università della Campania - e nella maggior parte dei pazienti cronici la malattia è presente già da tempo, con una inevitabile progressione di danni cardio-renali». Più precisamente, l’anemia da malattia renale cronica è causata da una insufficiente presenza nel parenchima renale di eritropoietina, l’ormone che stimola a sua volta la produzione dei globuli rossi.
IL FARMACO
La ricerca farmacologica ha ora realizzato una molecola in grado di risolvere fisiologicamente questo problema. Si tratta del Roxadustat, il primo inibitore di HIF-PH che somministrato con facilità per via orale aumenta i livelli di emoglobina (Hb) attraverso un diverso meccanismo d’azione, rispetto ad altri agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) iniettabili e generalmente somministrati insieme al ferro per via endovena. Dopo diversi studi clinici multicentrici e randomizzati che hanno coinvolto più di 9mila pazienti in tutto il mondo, la Commissione europea per i medicinali prima e la Commissione italiana poi, hanno dato via libera al farmaco, riconoscendone da noi la rimborsabilità, nel trattamento dei pazienti adulti.
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