MUSICA
Arrivano gli Ateez la new wave del K-pop
La boy band coreana si esibisce all’Unipol Forum di Assago

L’ondata k-pop ha travolto da tempo l’Europa e anche l’Italia. E l’Unipol Forum di Assago dovrà reggerne l’urto da quasi sold out che avrà luogo lunedì 20 (apertura cancelli alle 19.30), quando al palazzetto alla periferia di Milano arriverà una delle boy band che ha fatto del pop mainstream sudcoreano la tendenza commerciale dell’attuale momento musicale. Gli Ateez, collettivo di otto cantanti e performer, è per certi versi il prototipo di quello che stampa e appassionati concepiscono come korean pop. Un fenomeno, per alcuni mostruoso e per altri intrigante, in cui la dimensione musicale-coreografica, quella economica capitalistica e, non per ultima, quella sociale si mescolano fino a nascondersi l’un l’altra. Reduci da un successo strabiliante che li ha portati negli ultimi cinque anni scarsi a pubblicare una decina di album in versione saga, l’ultimo dei quali è stato, nel 2023, The World Ep.Fin: Will, gli Ateez sono una sorta di macchina da intrattenimento che fa di rap e voci leggere, ballo e visual un vero e proprio prodotto scientificamente realizzato per il mercato. I giovani Hongjoong, Seonghwa, Yunho, Yeosang, San, Mingi, Wooyoung e Jongcho sono stati selezionati dall’etichetta KQ Entertainment dopo aver partecipato al survival show coreano Mixine nel 2018. Nessuno di loro ottenne piazzamenti realmente meritevoli di menzione, tuttavia qualche pezzo grosso dell’industria culturale di Seoul ne percepì fin da allora le potenzialità musicali e, forse, persino pecuniarie. Rapper, ballerini e producer dal vigore performativo magnetico, hanno trovato in questa ensemble la sede entro cui elaborare una catena di montaggio ben oliata, che non ha timore ad allontanarsi volutamente dal pubblico più elitario. E anche la loro immagine sposa a pieno lo spirito del progetto: un ottetto di efebi dal volto androgino e rassicurante, ma anche ammiccante e consapevole di una certa ostentazione a cui il loro sguardo è perennemente soggetto. Succede in tutti i sistemi dello show business, questo è chiaro, ma nel loro caso lo stile cartoonesco di pose e atteggiamenti ricalca non solo l’immaginario di anime e manga del non troppo lontano Giappone, ma soprattutto un preciso intento, a suo modo, genuinamente vanitoso. E con ragazzine e ragazzini di tutto il mondo questa politica del look, mai disgiunta da quella del sound, ha colto i frutti più sperati. Idoli della Generazione Zeta dell’Estremo Oriente così come del Vecchio e Nuovo Continente, gli Ateez si avvalgono di una cultura del lavoro ferrea e una simpatia che ha fatto scalare loro le classifiche mondiali. Non sorprende, allora, che i biglietti per il tour mondiale Towards the Light: Will to Powersiano andati a ruba. E lo show che si terrà al Forum assaghese non fa differenza. Prezzi esorbitanti per cui tuttavia i paganti non hanno battuto ciglio, o per lo meno i loro genitori incaricati della spesa. Ce n’è ancora qualcuno, però, a cifre davvero da capogiro. Dove finisca la cultura giovanile e inizi l’espressività artistica resta forse una domanda sospesa, sempre che la logica spettatoriale non abbia fagocitato entrambe.
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