DA PROVARE
Asimina, il banano di montagna

Si scrive Asimina triloba. Si legge Banano di montagna. Si tratta di un albero originario del Nord America, noto già dall’età pre-colombiana ed è l’unico membro della famiglia tropicale delle Annonacee che è possibile trovare nelle zone temperate. Deve il suo nome comune proprio alla zona in cui può crescere e svilupparsi, perché resiste perfettamente alle basse temperature, ma anche alla caratteristica dei suoi frutti, il cui sapore è molto simile a quello delle banane. Tra i fan del Banano di montagna - chiamato anche Paw Paw - troviamo personaggi importanti come il presidente degli Stati Uniti George Washington. Molto amato anche dai Pellerossa che lo considerano una pianta con poteri curativi grazie alle vitamine e ai minerali contenuti nei suoi frutti.
LA PIANTA
Come pianta non è imponente, mediamente si assesta sui 4-5 metri di altezza; le foglie, ovali, sono invece molto ampie e possono raggiungere i 30 cm di lunghezza. I fiori sono belli, carnosi e di color porpora. Già da qualche anno l’Asimina viene coltivato anche nelle regioni settentrionali dell’Italia, dove però non si trovano ancora produzioni di tipo intensivo. L’albero da frutto del Banano di montagna è originario del Nord America. Viene dalle fredde foreste degli Stati Uniti e non dalle aree in cui regna il clima tropicale. Più precisamente, nella zona del Nebraska, verso il Maine ma anche in Louisiana fino ad arrivare alla Florida settentrionale e la regione dei grandi laghi, al confine con il Canada.
I FRUTTI
I frutti dell’Asimina triloba nascono dai fiori a forma di coppa (massimo quattro per ciascuno), hanno una forma ovale ma irregolare, sono un po’ bombati. Misurano fra i 15 e i 20 cm circa. La buccia è color verde chiaro e giallo, liscia e poco spessa. Maturano, generalmente, nella seconda metà di agosto; fra settembre e ottobre, quando sono morbidi ed emanano un profumo intenso molto gradevole, si procede con la raccolta. Bisogna essere tempestivi, perché ad un certo punto la buccia comincia a scurirsi: significa che il frutto sta cominciando ad essere troppo maturo e c’è il rischio che nel giro di pochi giorni vada a male. La polpa è gialla e cremosa, e, in alcuni casi, tende all’arancio. Contiene semi marroni piuttosto grossi, simili ai fagioli. Si tratta di frutti dal sapore molto dolce. Secondo alcuni il gusto ricorda non soltanto la banana ma anche il mango.
COME GUSTARLI
Il modo migliore per gustarli? Naturali. Il cosiglio è tagliarli in due e assaporare la polpa con un cucchiaino. C’è chi invece li utilizza per preparare confetture, estratti, frullati, persino gelati. È ideale per chiunque voglia donare un gusto tropicale alla propria cucina, ottimo per una colazione o merenda fresca e gustosa. Da provare nell’impasto di soffici muffin oppure in estate la combinazione con lo yogurt, preferibilmente bianco, e in versione frozen. Bisogna, però, prestare attenzione perché non si conservano a lungo: in frigo, non più di dieci giorni.
Il frutto del Banano di montagna è come uno scrigno colmo di preziosi. È ricco di vitamina C e A e anche, cosa piuttosto rara quando si tratta di frutta, di proteine: ideale per le persone deboli, debilitate e convalescenti. Ha un alto potere energetico e allo stesso tempo contiene grandi quantità di sali minerali: ciò lo rende perfetto contro le malattie dovute a carenza di magnesio come i crampi muscolari. Per gli sportivi è una perfetta merenda di supporto viste le sue alte concentrazioni di calcio, di magnesio e di potassio.
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