LA MOSTRA
Barbie, la bambola che fa la storia
Un giocattolo che in 65 anni di storia è diventato un’icona culturale. Un viaggio tra abiti, accessori ed elementi di lifestyle
Pensavamo di sapere tutto di Barbie. Dopo il film successo planetario prodotto e interpretato da Margot Robbie, difficile andare oltre. Eppure Barbie A Cultural Icon Exhibition a Milano stupisce, diverte e mostra le mille vite della bambola più famosa del mondo. La storia, la conosciamo tutti: il giocattolo creato da Ruth Handler con la precisa filosofia «attraverso una bambola, una bambina potesse essere tutto ciò che voleva. Barbie ha sempre rappresentato il fatto che una donna possa fare scelte». Sotto il profilo industriale ci lavorò un ingegnere missilistico.
La mostra ripercorre l’arco temporale dal 1959 ai giorni nostri e parla di moda e costumi fino alle bambole celebrative del 65esimo anniversario presentate nel 2024. Si tratta di una collezione di oltre 250 bambole in cui abiti ed elementi di stile permettono di fare un viaggio nel tempo. Si parte dalla “numero 1”, la Barbie che debuttò alla Fiera del Giocattolo a New York con un guardaroba composto da 22 completi firmati dalla stilista Charlotte Jhonson, tutti in mostra. Negli anni Sessanta, Barbie si fece immediatamente ispirare da Jackie Kennedy: due gli abiti in particolare, il Crisp’n Cool con la gonna rossa che ricreò il look di Jackie e il Belle Dress che la First Lady indossò in un viaggio in India per comunicare lo stile statunitense durante la Guerra Fredda. Ci saranno poi l’arrivo di Ken (1961), la prima Barbie Nera, Christie (1968). E ancora Barbie Malibu, momento psichedelico, e Barbie Regina del Ballo. Poi le versioni firmate da Andy Warhol: gli ultimi ritratti che l’artista pop realizzò furono del collezionista della bambola BillyBoy che affermò: «Se vuoi davvero farmi un ritratto, fai un ritratto di Barbie perché Barbie, c’est moi». Ed ecco che nell’esposizione ci sono tre modelli unici. Il viaggio nel tempo va avanti tra la Cinquecento fucsia di Barbie, le declinazioni estetiche (minuta, alta, curvy), i volti di grandi donne che hanno fatto imprese - una per tutti l’astronauta Samantha Cristoforetti - e quelle che abbattono i tabù legati agli handicap. Il gran finale non poteva che essere un omaggio alla moda con vestiti unici. La passione fashion culmina con modelli da passerella: Barbie con una collezione di scarpe Louboutin e una bag “I love shoes”. Perché Barbie siamo noi. Andare alla mostra? Sì, è divertente, glamour e si gioca facendosi i selfie.
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