BERE SALUTARE
Estrattore o centrifuga?

L’attenzione verso l’alimentazione guida le scelte anche quando si parla di piccoli elettrodomestici. Due dei più richiesti sono senz’altro la centrifuga e l’estrattore.
La differenza tra i due è sostanziale, nel prezzo, ma soprattutto nel risultato. La prima sminuzza il cibo grazie alle lame e, sfruttando la forza centrifuga, spinge il succo attraverso un setaccio; l’estrattore (ad esempio, VitaExtract di Bosch con due filtri per succhi di frutta o verdura corposi e il sistema DripStop anti-goccia che previene il gocciolamento), invece, “pressa” i cibi, strizzandoli come si fa con una maglia appena lavata e ne ricava il succo.
L’altra differenza importante sono i giri, una centrifuga può arrivare fino a 18.000 giri a fronte dei nemmeno 100 dell’estrattore. Potete bene immaginare che con 18.000 giri i cibi si surriscaldano e possono perdere alcune sostanze nutritive o quel colore brillante che avevano all’inizio, perché si ossidano.
Quale scegliere? Philips ha collaborato con l’Università delle risorse e delle scienze naturali di Vienna (Boku) ad una ricerca scientifica sui contenuti nutrizionali dei succhi preparati con centrifughe ed estrattori di succo. Ne è emerso che non ci sono poi così grandi differenze tra l’una e l’altra.
In media, i risultati riscontrati nei metodi di produzione di succo sono simili: gli estrattori consentono di ottenere livelli appena più alti di vitamina C ed E mentre le centrifughe consentono di ottenere livelli appena più elevati di vitamina A e K rispetto agli estrattori.
Gli estrattori trattengono più fibre nel succo mentre i livelli di antiossidanti e zuccheri sono pressoché gli stessi. Evelina Flachi, nutrizionista specialista in Scienza dell’alimentazione spiega: «La scelta di optare per una centrifuga o per un estrattore dipende dalle esigenze personali. La centrifuga consente di ottenere succhi dissetanti praticamente privi di fibre, mentre l’estrattore offre un succo un po’ più corposo e con una quota leggermente superiore di fibre».
Individuato il modello si dovrà selezionare la frutta e la verdura che meglio si adattano: bene quasi tutti i vegetali crudi, anche quelli più duri, come le carote; no, invece, per le verdure in foglia e a frutti come banane, avocado, fichi, o mandorle, perché la bassa percentuale d’acqua non permette a entrambi di ricavarne il succo.
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