MILANO
Boeri, sono un architetto non un cementificatore

(ANSA) - MILANO, 26 LUG - "Amo questa città. Sono un
architetto e non un 'cementificatore'. E ho fiducia nel lavoro
della magistratura": Stefano Boeri, l'archistar presidente
della Triennale coinvolto nell'inchiesta sull'urbanistica, rompe
il silenzio contro quella che considera una "violenta campagna
diffamatoria dovuta in particolare alla diffusione di una serie
di frammenti decontestualizzati di miei messaggi privati,
trasmessi agli organi di informazione prima che ai miei legali e
al sottoscritto. Una situazione incresciosa, non nuova in Italia
sull'onda di un processo mediatico trasforma in colpevole chi,
come nel mio caso, è semplicemente coinvolto in un'indagine
preliminare".
E spiega che quei messaggi sono stati "'montati' in modo
pretestuoso, senza alcun riferimento al contesto in cui erano
stati formulati, così da suggerire un'immagine totalmente
distorta della mia vita professionale e della mia storia
privata". E quindi il "warning" che aveva fatto al sindaco di
Milano Giuseppe Sala "non era una minaccia, ma invece un vivo
allarme per l'operato della Commissione Paesaggio del Comune,
che continuava a bocciare il progetto della nostra 'Torre
Botanica' adducendo ragioni che non avevano nulla a che vedere
con i compiti attribuiti alla Commissione stessa". E comunque
"il nostro progetto per via Pirelli 39, dopo un anno di incontri
e accese discussioni, è stato approvato dalla Commissione solo
dopo la sofferta rinuncia all'idea originale di 'Torre Botanica'
(un'architettura sperimentale e avanzata a cui tenevo molto e
che ritengo avrebbe offerto a Milano un importante
riconoscimento internazionale) e la presentazione di un progetto
sostanzialmente diverso".
Precisato questo, Boeri difende però il modello Milano.
"Certamente oggi serve una più incisiva politica di
redistribuzione delle ricchezze che Milano attrae e troppo
spesso concentra in spazi e ambienti ristretti ed esclusivi. Ma
certo, al netto di una opportuna indagine su eventuali
illegalità, non serve all'Italia la demolizione di un modello,
quello milanese, di governo della complessità urbana. Un modello
che da almeno venticinque anni ha saputo produrre, grazie ad una
serie di straordinarie accelerazioni, ricchezza per un intero
Paese". (ANSA).
© Riproduzione Riservata