VIOLENZA
«Il pestaggio di mia figlia ripreso con lo smartphone»
Tredicenne picchiata in centro a Busto Arsizio: la madre rivela i particolare dell’aggressione. Il consigliere comunale Attolini: usate l’App per segnalazioni

«Il pestaggio di mia figlia è stato ripreso con lo smartphone: si sono vantate sui social». La mamma della tredicenne vittima dell’aggressione di domenica pomeriggio in piazza Garibaldi a Busto Arsizio ha appreso nuovi dettagli. Ci sarebbe quindi il video postato su Instagram: la scena è stata filmata dal branco di dodicenni e tredicenni (frequentano tutti le scuole medie) per poi vantarsi. La vittima che frequenta la terza media ieri sera, domenica 16 marzo, è stata visitata dai medici dell’ospedale di Busto Arsizio, era dolorante a causa delle botte subite, soprattutto i calci alla schiena le hanno causato parecchio dolore. Intanto sono stati anche informati dirigente scolastico e insegnanti. Oggi, lunedì 17 marzo, sarà formalizzata la denuncia dai carabinieri di Busto Arsizio.
«USATE L’APP PER SEGNALAZIONI»
Sul pestaggio tra ragazzine è intervenuto il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Francesco Attolini, che propone una soluzione una soluzione "tecnologica". Un'app per segnale episodi di violenza e di bullismo.
Ecco il suo intervento:
«I fatti di domenica lasciano sempre sconforto e preoccupazione, soprattutto per chi ha due figli di quell’età. Ma la preoccupazione credo sia di tutti, e ognuno cerca di fare qualcosa: le scuole, l’amministrazione, le famiglie ma evidentemente non è abbastanza. Bisogna impegnarsi di più. Gli oratori sono vuoti e quindi non c’è più nessuno che educa, spesso si demanda la scuola. Quindi cosa fare di più? Sicuramente trovare un modo diverso per comunicare coi ragazzi e qua io l’avevo già detto in Consiglio comunale di organizzare più incontri con le con le forze dell’ordine nelle scuole, cioè deve proprio cambiare la mentalità dei ragazzi nei confronti delle forze dell’ordine. Fatto singolare è che in tutti questi casi non c’è nessuno dei genitori di questi ragazzi che riesce a scoprire prima questi disagi. Quindi sicuramente bisognerebbe organizzare più incontri con le forze di polizia, e qui la scuola ci deve aiutare a veicolare la figura delle forze dell’ordine in maniera positiva. C'è un’App che ho scoperto e si chiama YouPol e permette ai ragazzi maggiori di 14 anni di segnalare qualsiasi episodio sia in famiglia sia scuola. Possono rimanere anonimi, possono allegare dei video, delle immagini o anche solo fare la questa segnalazione. Magari il mio sarà un appello che cadrà nel vuoto, ma bisogna tentarle tutte. Magari ai ragazzi che sono più tecnologicamente portati potrebbe servire, ne basterebbe uno o due per gruppo: che siano coraggiosi e che segnalino queste cose alla Polizia. Lo sconforto è perché sembra sempre che questi ragazzi, chiamiamoli "cattivi", siano di più degli altri. Invece non è vero: come avevamo notato nella marcia della legalità a Lonate Pozzolo, quando ci furono degli arresti di mafia, gli onesti sono di più. Questo era lo slogan della marcia, oggi è la stessa cosa. Il mio appello è ai ragazzi onesti, che sono di più di questi ragazzi sbandati. E noi dobbiamo inculcare coraggio ai nostri ragazzi onesti».
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