IL “MATRIMONIO”
Busto, Stefania Ballone madrina dell’istituto Candiani Bausch
Nuova prestigiosa collaborazione per il liceo coreutico di Busto Arsizio

«Spero di essere di ispirazione per i futuri ballerini». Stefania Ballone, danzatrice del Teatro alla Scala, sarà la madrina artistica del liceo coreutico “Candiani-Bausch” per il 2025. Un’altra collaborazione di prestigio per l’istituto di Busto Arsizio, che in passato ha già stretto sinergie con étoiles del calibro di Luciana Savignano e Oriella Dorella.
ENTUSIASMO
Introdotta dal professor Francesco Posa (docente di tecnica della danza contemporanea), Stefania Ballone si è presentata agli allievi, che l’hanno accolta con affetto e ammirazione (e un bel bouquet di fiori): «La proposta della scuola mi ha subito entusiasmato - spiega la danzatrice, diplomata alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala, e componente del corpo di ballo scaligero dal 2000 -. Sarà interessante vedere come lavorano i ragazzi e le ragazze, dare loro qualche suggerimento. Terrò delle masterclass di danza classica e contemporanea, per provare a trasmettere una parte del mio bagaglio di conoscenze». E che conoscenze, vien da dire: oltre che ballerina, Stefania Ballone è coreografa e direttrice artistica: vanta dunque una professionalità a 360 gradi nel mondo della danza.
ISPIRAZIONE
«Cercherò di ispirare gli allievi - promette -. Faccio questo lavoro da tanti anni ma ancora oggi ho un’enorme passione. È quello il motore di tutto. La sfida è trovare una chiave per fornire in maniera stimolante le nozioni fondamentali. È necessario restare al passo con i tempi che cambiano». Per Ballone, il progresso e la tecnologia stanno giocando un ruolo positivo: «Oggi gli studenti possono andare a vedere i video dei grandi danzatori, mentre ai miei tempi potevamo solo immaginare le performances di cui ci parlavano i nostri maestri. La televisione e la rete hanno avuto un’importante funzione divulgativa». La madrina del “Candiani-Bausch” parla senza snobismi dei talent show come “Amici”: «Anche quelli possono aiutare a diffondere la passione per la danza - sottolinea -. Certo, un conto è il talent show, un altro il liceo coreutico, un altro ancora l’Accademia della Scala o di San Pietroburgo. Parliamo ovviamente di livelli diversi. Ma anche un programma come “Amici” è utile nel momento in cui parla di danza, invita ballerini professionisti, o semplicemente dona un po’ di notorietà a ragazzi e ragazze che intraprendono una carriera artistica». A proposito di carriera, la signora Ballone rimarca l’aspetto formativo della “sesta arte”. «È un vero insegnamento di vita. Non si può fare danza senza seguire una disciplina rigorosa. E questo può servire in qualsiasi campo della vita e del lavoro».
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