L’INCONTRO
Calabresi a Duemilalibri: «Manca il tempo di ascoltare»
«Non mancano le storie da raccontare». Lo scrittore milanese ha presentato a Gallarate il suo libro “Il tempo del bosco”
«Tutti hanno belle storie da raccontare, non mancano le storie da raccontare, manca il tempo di ascoltare, bisogna prendersi e darsi il tempo e ascoltare le persone. Perché quando fai una domanda, spesso la prima risposta che ti viene data è automatica, magari tante volte detta o pensata. Io dopo questa prima risposta aspetto un po’ prima di proseguire con la domanda seguente e se tu stai in silenzio la persona davanti, che stai intervistando, continua a pensare dentro di sé e spesso quello che viene detto dopo è molto più autentico, vero, di valore». Dall’intagliatore di Marrakesh che, anziché “giornalista”, su una targa di legno che voleva appendersi fuori dall’ufficio scrisse “storyteller” al fatto che riuscirebbe a far parlare anche un tubo di ferro, Mario Calabresi torna nella sala arazzi dell’Hic di via De Magri a Gallarate dove l’anno scorso era stato per il Premio Chiara nell’edizione che l’ha visto vincitore. E ci torna, la sera di venerdì 15 novembre, per la venticinquesima edizione di Duemilalibri, accolto dall’assessore alla Cultura Claudia Mazzetti e dal curatore del festival Alessandro Barbaglia e presentato da Alessandra Tedesco per parlare del suo “Il tempo del bosco” (Mondadori). Ma non solo.
Il libro che parla proprio del tempo e del bisogno di prendersi tempo, diventa anche motore per il giornalista e scrittore di parlare anche di sé, con una naturalezza e una capacità di entrare in contatto con il pubblico che rende la serata, davanti a un pubblico da quasi tutto esaurito, un vero e proprio abbraccio. «La vita è una maratona, con momenti in cui corri più veloce, poi rallenti, ti allacci le scarpe, vai in crisi poi ce la fai di nuovo: non puoi misurarla ogni giorno, non puoi tutto i giorni fare l’esame alla tua vita. Io faccio libri quando sento dentro un’esigenza forte per cui sento la necessitò di scrivere. Qui ho pensato per un sacco di tempo al concetto di tempo, di ansia, di vita e sono partito, sono andato in giro a cercare persone per raccontarlo». E ne è nato un ricamo bellissimo di storie, testimonianze, aneddoti, nei quali è facile trovare anche qualcosa di noi. Alla ricerca del tempo.
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